Si è tenuta oggi la riunione sul “Piano strategico per Taranto” in attuazione della legge regionale n.2 del 2018 denominata “Taranto futuro prossimo”. Presso l’Assessorato regionale alla mobilità e alle infrastrutture, alla presenza del commissario straordinario di Asset, ing. Elio Sannicandro, e dei colleghi consiglieri regionali tarantini, Pentasuglia, Liviano, Mazzarano e Perrini, abbiamo fatto il punto sullo stato di avanzamento della legge per Taranto discutendo sull’ analisi di sistema, la visione, gli obiettivi, gli indicatori di impatto e la governance. E’ emerso il grande lavoro fatto dall’Asset e dal gruppo di lavoro che ha approfondito innanzitutto la situazione dei comuni dell’area di crisi industriale complessa di Taranto, quella dei comuni che si interfacceranno con la Zona Economica Speciale interregionale del Mar Ionio. Uno studio che ha prodotto la definizione dei comuni dell’hinterland tarantino che faranno parte dello spazio di azione del progetto, con l’estensione alla quasi totalità dei comuni della provincia jonica. Il Piano strategico per Taranto sarà organizzato in sei macro-aree: quella del Piano idrografico del bacino del Mar Piccolo, quello della piana costiera settentrionale, il litorale meridionale, Le Serre tarantine, le Gravine tarantine ed il primo gradino Tarantino. Queste aree interessano ben 16 comuni, una superficie territoriale di 836 km quadrati ed una popolazione di 373.000 abitanti.
I comuni sono: Taranto, Carosino, Crispiano, Faggiano, Grottaglie, Leporano, Massafra, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Palagiano, Palagianello, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio J.e Statte. Lo studio ha poi riguardato l’analisi di sistema per conoscere cosa ostacola la ridefinizione di una base economica e produttiva territoriale che sottragga il sistema tarantino alla dipendenza dalla grande industria siderurgica e generi nuove occasioni di lavoro per uno sviluppo sostenibile salvaguardando salute e ambiente. Sono stati esaminati i temi dell’ invecchiamento e del ridimensionamento della popolazione nella città di Taranto. Si è giunti dunque a formulare i primi elementi di una visione strategica che punti ad una città di Taranto sana e libera dal carbone, una città che sia porto del Mediterraneo, connessa, viva e intraprendente, orientata alla conoscenza, alla cura dell’ambiente, delle persone, al lavoro, allo sviluppo durevole e sostenibile. Gli obiettivi generali sono quelli della rimozione degli ostacoli allo sviluppo socio-economico sostenibile, alla riorganizzazione diversificazione del tessuto economico per generare nuovo occupazione soprattutto per i giovani e per le donne, a riequilibrare i fattori di sviluppo valorizzante, integrando in termini economici e sociali le risorse potenziali del territorio ed infine a favorire l’innovazione economica sociale culturale nel quadro dei principi e gli obiettivi dell’agenzia ONU 20/30 per lo sviluppo sostenibile.
Infine si è deciso di istituire su Taranto un osservatorio per la governance del Piano che si chiamerà Ta Lab, che svolgerà il confronto informato sul territorio, oltre a attuare a praticare l’inclusione la partecipazione civica ed un approccio reticolare dal basso verso l’alto. Saranno previste assemblee di partenariato economico sociale, tavoli di coordinamento strategico e operativo con l’ istituzione nazionale, quanto mai importante. Il laboratorio Urbano territoriale Taranto futuro prossimo Ta Lab che avrà anche l’ambizione di svolgere le funzioni di attivare giovani expertises e competenze cioè quindi giovani, esperienze e competenze, fornire supporto diretto di progettazione alle amministrazioni locali, facilitare il confronto, la diffusione, la comunicazione del Piano e l’animazione, la partecipazione delle comunità, garantire la produzione di report per divulgare l’avanzamento del piano e organizzare ovviamente il calendario degli eventi con una sede aperta comunque al pubblico anche visivamente e facilmente raggiungibile. Ci sarà bisogno nelle tre aree di intervento del Ta Lab di risorse umane e competenze. Nell’ambito per esempio dell’area tecnica serviranno esperti in urbanistica e riqualificazione urbana, oppure di scienze e tecnica ambientale, ancora di progettazione infrastrutture e lavori pubblici, e di progettazione edilizia impiantistica ed energetica. Poi per la seconda area, quella di sviluppo, serviranno esperti in sviluppo locale, esperti in innovazione digitale, esperti in valorizzazione patrimonio culturale, di turismo e di marketing territoriale, di esperti in progettazione economico-finanziaria e in Welfare, lavoro e politiche di genere e inclusione sociale.
Infine per l’area dei processi partecipativi e di comunicazione serviranno professionisti esperti dei social media , facilitatori di processi partecipativi,esperti di comunicazione, esperti in design di processo.
Mino Borraccino
Regione Puglia