Una donna, nello scorso mese di febbraio, aveva chiesto aiuto alla Sala Operativa, denunciando di essere stata vittima di una rapina avvenuta qualche minuto prima all’interno del suo condominio.
Ai poliziotti della Volante, la donna raccontò che un uomo travisato da un cappuccio l’aveva sorpresa alle spalle mentre era in attesa dell’ascensore e con un oggetto appuntito l’aveva minacciata per poi sottrarle, prima la borsetta con pochi spiccioli e poi non contento del bottino anche due anelli ed una collanina.
Dal racconto della donna, i poliziotti della Squadra Mobile hanno così avviato mirate indagini, per risalire all’autore di una rapina individuando sin da subito in quella zona alcuni sistemi di videosorveglianza che con le loro immagini avrebbero potuto dare indicazioni sull’identità del malvivente.
Con assoluta sorpresa, la visione delle immagini supportata anche dall’analisi dei tempi e dei luoghi descritti dalla vittima, hanno però accertato che il racconto di quest’ultima presentava molte lacune e che nell’arco temporale da lei descritto in quella zona non è risultato esserci nessun uomo come descritto nella denuncia.
Pertanto gli investigatori, dopo aver maturato la convinzione di trovarsi davanti ad una messa in scena, hanno messo alle strette la donna che non ha potuto fare altro che confessare di aver organizzato tutto per nascondere lo smarrimento di un anello prezioso.
Al termine delle indagini la donna è stata denunciata per procurato allarme e falsa testimonianza.