“Nella realizzazione dell’aula consiliare sono state rispettate le norme tese a favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche e dunque l’aula è concretamente accessibile ai disabili? E in caso di risposta negativa quali iniziative la Regione Puglia intende adottare per porre rimedio?” questo l’oggetto di una interrogazione indirizzata al Presidente Emiliano dai consiglieri regionali M5S Bozzetti, Barone e Laricchia che chiedono anche al garante regionale dei disabili di effettuare le dovute verifiche.
La normativa nazionale (in particolare gli artt. da 77 ad 82 del D.P.R. 380/2001) prevede una serie di disposizioni tese a favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, pubblici e privati aperti al pubblico. La definizione normativa di barriere architettoniche contenuta nell’articolo 1, comma 2, del D.P.R. 503/1996 definisce le “barriere architettoniche”come: a) gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea; b) gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di spazi, attrezzature o componenti; c) la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.
“Appare abbastanza evidente – dichiara il consigliere Bozzetti – come nell’aula del Consiglio non siano state rispettate le più semplici norme di adeguamento all’abbattimento delle barriere architettoniche. Dalla prima seduta consiliare nella nuova sede, infatti, tutti ci siamo immediatamente resi conto degli spazi ridotti e angusti nei banchi dei consiglieri e della Giunta, così come dell’assenza di scivoli rispetto ai gradini per l’ingresso nei banchi di consiglieri e Giunta. Vincoli che rendono difficoltosa la partecipazione ai lavori di persone disabili sia in qualità di pubblico che, un domani, di consiglieri eletti. Si mettono dei paletti alla partecipazione alle prossime elezioni alle persone disabili o forse dobbiamo sperare che non venga mai eletto una persona disabile o anche una donna incinta che dopo i primi mesi di gravidanza probabilmente non avrebbe lo spazio nemmeno per sedersi? Chiediamo a questo punto – conclude – una verifica puntuale nel merito anche al garante regionale dei disabili sul rispetto della normativa non solo per quanto riguarda l’aula del Consiglio ma di tutta la nuova struttura.”