E’ la Marina Militare di Taranto controparte dell’ennesimo fronte rivendicativo territoriale, aperto dai sindacati Filcams Cgil e Fisascat Cisl che denunciano come in tutti i siti ionici della stessa MM. circa 200 dipendenti delle Aziende appaltatrici La Lucentezza e la Pulitori e Affini, operanti nei settori pulizia, sanificazione e manovalanza, dall’1 gennaio scorso vedono il loro parametro contrattuale fortemente ridotto.
Da qui la proclamazione di un sit-in dinanzi al Comando Marina Sud in Corso Due Mari, per il 21 marzo p.v. dalle ore 10.00 alle ore 18.00 perché “il Governo e il Comando Marina Militare, restituiscano ai lavoratori e lavoratrici dignità a 360 gradi svanita il 31 dicembre 2018.”
In una nota a firma dei segretari generali Paola Fresi (Filcams) e di Antonio Arcadio (Fisascat), inviata al Ministro Elisabetta Trenta, ai sottosegretari Raffaele Volpi e Angelo Tofalo, ai Componenti della IV Commissione Difesa, a Commiservizi, all’Ufficio Contratti della MM., al Prefetto, al Sindaco ed ai Parlamentari ionici, vengono ricostruiti temporalmente, dal 2015 ad oggi, gli sviluppi anche vertenziali che hanno determinato le problematicità che oggi si chiede di risolvere.
“Era il 2015 quando nella Legge di stabilità furono aumentate le risorse finanziarie previste per gli appalti di pulizia e manovalanza per il triennio 2016-2018, da subito prendendo atto positivamente della risposta che la Politica tutta aveva dato alla città di Taranto portando ad oltre 14mila ore il servizio e garantendo così nei siti uno standard di alta sanificazione e manovalanza per i diversi settori e servizi – hanno scritto i segretari sindacali – alla fine del 2017 la nuova gara quadro nazionale ha previsto il primo taglio delle ore del servizio, colmate per il 2018 dalle risorse previste per il 2016-2018 dal cosiddetto Salva Taranto.”
Un decreto, quest’ultimo non rinnovato con la Legge di Bilancio 2019, perciò “la stragrande maggioranza dei lavoratori opera dall’1 gennaio con un parametro contrattuale di circa 14 ore settimanali, corrispondente a meno di 350 euro mensili.”
Scevre da connotazioni populiste, le richieste di Filcams Cgil e Fisascat Cisl non si circoscrivono alla mera ricerca delle responsabilità, meno che mai di quelle aziendali giacché colpite anch’esse dal taglio verticale ai finanziamenti ministeriali, dopo 31 dicembre 2018.
Perciò “il Governo attraverso le Commissioni parlamentari e di concerto con il Comando della Marina Militare Sud – chiedono Fresi ed Arcadio – ricerchi nuove risorse finanziarie per restituire quanto perso e per ridare una speranza sociale di vita alle 200 famiglie, oggi, ripiombate in una inquietante disperazione.”
Il Comando Marina Sud ed i parlamentari ionici “accolgano le istanze sindacali, ricercando nelle sedi governative le soluzioni finanziarie utili, anche, a restituire quanto finora perso dalle lavoratrici e dai lavoratori che soffrono conseguenti disagi economici familiari.”
Frattanto, la convocazione per lunedì 18 marzo p.v. di un tavolo di confronto sulla vertenza Arsenale MM di Taranto, presso Palazzo di Città, viene considerata dal Filcams Cgil e Fisascat Cisl occasione propizia per chiedere al Sindaco Rinaldo Melucci che vengano aggiuntivamente inserite, nel documento in corso di redazione da inoltrare al Ministero della Difesa, le rivendicazioni territoriali inerenti anche alla specifica vertenza appalto della Marina Militare.
UFFICIO STAMPA
Taranto, 16 marzo 2019