Si parla molto di reddito di cittadinanza, di fuga dei cervelli, di alti livelli di disoccupazione, eccetera, ma nessuno dice che questi sono solo gli effetti di una situazione fiscale e burocratica ai limiti del paradosso per le aziende italiane.
Gli imprenditori infatti soffrono lungaggini burocratiche e una tassazione insostenibile che minano alla radice le possibilità di creare ricchezza e nuovi posti di lavoro.
Senza una riforma strutturale profonda, aprire un’azienda in Italia è diventato un’impresa eroica che sempre meno persone sente di affrontare.
Ma quali sono questi cambiamenti che tutti insieme aiuterebbero le imprese italiane a risorgere?
Non c’è bisogno di inventarsi niente, è infatti sufficiente dare uno sguardo ai paesi esteri per capire che esistono diverse strategie per dare finalmente una speranza agli imprenditori italiani.
Ridimensionamento della burocrazia
Perché in Italia per aprire una società si deve spendere circa 1000 euro e alcune settimane di trattative tra attivazione società, appuntamento dal notaio, eccetera, quando in Regno Unito è possibile fare lo stesso con 10 Sterline e mezza giornata di lavoro?
Com’è possibile dover saltare da un ufficio all’altro per un permesso di costruzione?
Per mettere a norma un locale possono passare anche alcuni mesi, sempre se la sovraintendenza lo permetta.
Non esistono ragioni valide allo stallo attuale, esistono solo delle riforme da fare e al più presto.
Eliminazione dei costi indeducibili
I costi indeducibili sono una delle cose più odiose che la politica ha creato, un vero e proprio mostro fiscale da eliminare.
I costi indeducibili sono costi che un’azienda affronta, ma che vanno a sommarsi al reddito imponibile ai fini delle tasse.
Se un’azienda affronta un costo, com’è possibile che lo stato chiede all’imprenditore una tassa su quel costo?
Posso capire le tasse sul reddito in cambio di servizi, ma una tassa su una spesa affrontata proprio non la capisco.
Riduzione del costo del lavoro
Gli imprenditori hanno le mani legate ad assumere perché purtroppo un lavoratore dipendente in Italia costa tanto, forse troppo.
Molte aziende sono costrette a limitare la propria espansione perché non hanno possibilità di assumere e quindi crescere. Un muro per la crescita economica del nostro paese.
Responsabilità per i dipendenti pubblici
Il cittadino deve avere la possibilità di aprire un reclamo ufficiale se non viene adeguatamente seguito da un dipendente pubblico.
Fino a prova contraria, sono le tasse dei cittadini a pagare gli uffici pubblici, sono i cittadini i datori di lavoro e devono avere il diritto di dire la propria opinione.
In Scozia tutto ciò è possibile e se un dipendente riceve diversi reclami, il suo posto è a rischio.
Due anni esentasse
Sembra utopia, ma in Regno Unito la prima dichiarazione dei redditi si effetua dopo 24 mesi dall’apertura.
Un nuovo business deve crescere e trovare clienti, non pagare tasse.
L’Italia non ha bisogno di assistenzialismo, l’Italia ha bisogno di libertà imprenditoriale, di incentivi alla creazione di nuovi posti di lavoro, di digitalizzazione, tutte riforme facilmente attuabili se solo ci fosse volontà politica e onestà intelletuale.
Le imprese italiane aspettano, ma il tempo scorre inesorabile.