“La chiusura del reparto di Terapia Intensiva Cardiologica (Utic) dell’ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria è una sconfitta della politica al servizio dei cittadini e della comunità. Era prevista dal Piano di Riordino ospedaliero approvato con delibera di giunta regionale del 23 gennaio dello scorso anno, ma di fronte alla preoccupazione espressa da un vasto territorio che si vedeva privare di un importante riferimento per la salute e la vita stessa, in caso di insorgenza di improvvise malattie tempodipendenti, era arrivata direttamente dal presidente Michele Emiliano, che è anche titolare della delega di assessore alla Sanità, l’assicurazione che si sarebbe aspettata, prima di qualunque dismissione, la costruzione del nuovo ospedale San Cataldo di Taranto.
Per questo si tratta di un provvedimento sconcertante, così come è sconcertante ipotizzare che soli otto posti letto nel reparto di Cardiologia possano bastare a soddisfare le esigenze e le aspettative delle persone con problemi cardiaci a Manduria e nei comuni limitrofi. Ancora, il Piano di Riordino prevede anche la dismissione del reparto di Nefrologia, finora scongiurata con la medesima assicurazione, l’attesa del nuovo polo ospedaliero provinciale. Mi rivolgo allora direttamente al Governatore Emiliano, a nome di un territorio ancora una volta penalizzato, per conoscere il reale futuro dell’ospedale Giannuzzi di Manduria e di Nefrologia, al netto di promesse poi dimenticate e tradite”.