“Mentre l’ex Ilva inquina sempre più, grazie alla mia interrogazione oggi appare chiaro che fra Regione Puglia e la nuova proprietà Acelor Mittal non vi è nessun dialogo, non solo che un dialogo proficuo non vi è neppure con il commissario straordinario per le Bonifiche, Vera Corbelli, e che sul piano occupazionale ci sono seri dubbi sui criteri dei lavoratori in cassintegrazione.
Insomma, la risposta alla mia interrogazione da parte dell’assessore allo Sviluppo Economico, Borraccino, ha svelato quello che noi sospettavamo, ma che nella realtà è anche peggio sia sotto il profilo delle bonifiche ambientali (interne all’azienda, ma anche nei cinque Comuni limitrofi, Taranto compreso) sia sotto il profilo dei rapporti istituzionali.
Borraccino è stato chiaro: nessun dialogo con Acelor Mittal fino a quando sul tavolo non sarà preso in considerazione un progetto di decarbonizzazione della società e non si saranno prese misure concrete per abbassare l’inquinamento aumentato a causa della maggiore produzione. Contemporaneamente la Regione ritiene validi i ricorsi presentati da alcune sigle sindacali sui criteri adottati per mettere in CIGS circa duemila lavoratori.
La Regione avrà pure le sue ragioni, ma questo nuovo braccio di ferro con la nuova proprietà ci riporta indietro di anni e anni, con uno stallo di rapporti e a pagare saranno sempre i soliti, i tarantini che continueranno a vivere in un territorio inquinato e con la continua spada di Damocle sulla testa: lavoro/salute.
Insomma, siamo punto e a capo”.