È di pochi minuti fa la notizia della vile aggressione subita a danni di un nostro delegato, RSU dello stabilimento tarantino Arcelor Mittal, aggredito con un coltello all’uscita del turno di lavoro da un collega in Cassa Integrazione.
Il nostro giovane delegato, alla fine del turno di lavoro, alle ore 15, è stato aggredito con un pugno alla testa. Un’altra RSU Fim-Cisl per fortuna è intervenuta immediatamente evitando che proseguisse l’aggressione. Non contento, l’aggressore ha preso un coltello nell’intento di lanciarlo al nostro delegato. Non riuscendoci si è recato verso la sua auto dalla quale ha prelevato una spranga cercando di raggiungere nuovamente il nostro delegato, senza colpirlo.
L’atto gravissimo, ai danni del nostro delegato, è la diretta conseguenza del clima d’odio di chi continua ad alimentare strumentalmente paura e tensione tra i lavoratori mettendoli uno contro l’altro. Quanto accaduto oggi è il risultato di chi sulle difficoltà dei lavoratori in Cassa Integrazione cerca di creare consenso perverso figlio di una storia che pensavamo sepolta da anni. È di questa mattina un comunicato della nostra struttura territoriale di Taranto che esprimeva la preoccupazione per il clima in azienda, in particolare, per le difficoltà dei lavoratori in amministrazione straordinaria.
La Fim-Cisl dall’inizio di questa vertenza complicatissima è sempre stata chiara con i lavoratori, non nascondendo il difficile percorso che avrebbero dovuto affrontare, compreso quello degli ammortizzatori sociali. Dopo anni di incertezza sul futuro del siderurgico tarantino e sulla situazione ambientale della città, con l’accordo raggiunto il 6 settembre 2018 con Arcelor-Mittal, si sono gettate le basi per la ripresa lavorativa, la messa in sicurezza degli impianti e la sostenibilità ambientale. E’ chiaro che dopo anni di abbandono, non tutto è realizzabile nell’immediato, servono tempo e pazienza ma il percorso è appena iniziato. Chi continua a speculare politicamente su questa vertenza è il mandate indiretto di quanto accaduto oggi, che solo per caso non ha portato a conseguenze peggiori. Chiediamo alle forze dell’ordine e al Questore di Taranto una maggiore attenzione e vigilanza affinchè questi episodi non si ripetano.
Roma 6 marzo 2019