Proseguendo nella sua visita pastorale nella Diocesi che lo ha portato a Lizzano, Crispiano e nel quartiere Tamburi di Taranto, l’arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, ha visitato dall’1 al 3 marzo scorso la parrocchia dell’Addolorata di Taranto in via Japigia. Accolto dal parroco, don Amedeo Basile, per l’arcivescovo sono stati tre giorni molto intensi e partecipati. L’avvio venerdì scorso con la celebrazione della messa che ha inaugurato la visita pastorale. Sabato mattina monsignor Santoro si è recato in visita al Comando Gruppo provinciale dei Carabinieri, accolto dai vertici dell’Arma e da un’ampia rappresentanza del personale. Successivamente l’arcivescovo ha incontrato nella sede della parrocchia i medici, sia quelli che fanno capo all’Asl di Taranto, che quelli che hanno la chiesa dell’Addolorata come proprio riferimento parrocchiale. I medici hanno manifestato all’arcivescovo la loro preoccupazione per la città e per lo stato della sanità tarantina. Essendoci una serie di criticità insieme a problemi vecchi e nuovo, i medici hanno evidenziato all’arcivescovo il ritorno di una situazione precaria, hanno sottolineato come non vi siano segnali di miglioramento ed hanno altresì manifestato tutta la loro preoccupazione al riguardo. Il parroco, don Amedeo Basile, ha detto al presule che la sua attività di docente lo porta anche ad essere in contatto con tanti ragazzi tarantini, i quali non vedono l’ora di andare via da Taranto, mentre i medici, oltre ad essere dei professionisti, sono anche dei “missionari” perchè il loro desiderio, la loro volontà, è quella di restare nella città di Taranto. “Potrebbero anche andare in posti migliori – ha detto ancora il parroco rivolgendosi all’arcivescovo e ai medici presenti -, invece vogliono restare nella città e lottare per essa, per il suo miglioramento”. E l’arcivescovo Santoro ha convenuto su questa definizione di medici “missionari” impegnati nel delicato compito di difesa della salute. La visita di monsignor Santoro si è poi snodata attraverso la partecipazione, sabato pomeriggio, ai lavori del Consiglio pastorale, mentre domenica mattina ha celebrato la messa per i ragazzi, evidenziando tra l’altro “la bellezza della partecipazione dei bambini, la loro attenzione particolare e il silenzio osservato durante la celebrazione”. Nel pomeriggio di domenica l’arcivescovo ha incontrato quanti si erano prenotati per un colloquio. A conclusione della visita, la parrocchia dell’Addolorata si è resa protagonista di un gesto di carità verso l’arcivescovo. Ogni parrocchiano acquisterà e donerà una delle circa 200 casule che servono in media nelle celebrazioni solenni che monsignor Santoro presiede nella Concattedrale di Taranto con il presbiterio. Funzionerà così: il donatore saprà chi è il sacerdote al quale andrà la casula offerta con la sua generosità e il sacerdote, a sua volta, conoscerà chi è il donatore.
Don Amedeo Basile