Lunedì 4 marzo a Manduria incontro sul tema “Le leggi razziali del 1938: riflessione sulle libertà limitate”, nell’ambito delle iniziative dedicate alla memoria.
Nell’ambito delle iniziative dedicate alla memoria, l’ANPI di Manduria organizza per lunedì 4 marzo l’incontro “Le leggi razziali del 1938: riflessione sulle libertà limitate”, con inizio ore 17.30 presso l’ex chiesa Santa Croce in via Sant’Antonio a Manduria. Relazionerà il prof. Maurizio Nocera, storico, presidente dell’ANPI di Lecce. “Questo del 4 marzo vuole essere il primo di una serie di eventi che proseguiranno fino al 25 Aprile, festa della Liberazione e giorno in cui saranno premiati i vincitori del Concorso in onore del nostro concittadino Carabiniere e Partigiano, Cosimo Moccia -ci spiega il presidente dell’ANPI di Manduria, Salvatore Fanuli, che prosegue- In questo periodo si vogliono ricordare alcuni fatti salienti di una società travagliata dal fascismo, il cui periodo storico si chiuse con la Liberazione del nostro Paese stremato da una guerra ingiusta e inutile, la cui tragedia durò fino agli anni cinquanta. L’ANPI ha già lanciato l’appello ad alcune associazioni della nostra Città per lavorare in modo unitario su un programma da sottoporre all’amministrazione comunale, rivolto a tutti i cittadini e in modo particolare alle giovani generazioni, coinvolgendo le scuole di ogni ordine e grado. L’ANPI di Manduria ritiene importante che la città qui ed ora si scrolli di dosso l’onta dell’essere stata toccata dall’antimafia, considerando questo periodo di amministrazione commissariale l’occasione per rilanciare il confronto democratico sui valori della Costituzione, le cui radici, nate dalla resistenza, hanno potuto certamente sviluppare l’albero del progresso e delle libertà. Ricordare non può significare solo un ritorno indietro della memoria, ma al contrario deve stimolare la capacità di ragionare sul passato pensando al futuro e tenendo conto del presente. Occorre quindi, ricordare costantemente la frase di Primo Levi ‘È successo, quindi può succedere ancora’”