Siamo i genitori di Giorgio, Carla ed Angelo. Giorgio è deceduto il 25 gennaio 2019 dopo tre anni di calvario a seguito di un sarcoma dei tessuti molli, un tumore raro causato da alcune sostanze chimiche, tra queste la diossina. Non chiamateci ambientalisti perché per difendere il diritto alla vita, alla salute, al lavoro, all’istruzione e alla cultura c’è solo bisogno di essere cittadini consapevoli che esercitano i loro diritti civili con dignità. Ci stiamo recando al cimitero di Talsano (TA) dove celebreremo la Santa Messa in occasione del trigesimo di nostro figlio. Immediatamente dopo percorreremo le strade di Taranto con le fiaccole accese in ricordo di nostro figlio e di tutti gli angeli che sono volati oltre le nubi e le polveri inquinate che sovrastano questa città. Oggi nel giorno del silenzio vogliamo comunque ricordare a chi ha responsabilità dirette sulla salute dei cittadini che questa città ha necessità di una visione differente per il suo futuro e prima di ogni cosa ha bisogno di legalità. Ciò che è stato legiferato sino ad oggi su Taranto ha annullato gli effetti della nostra Costituzione. Nessun progetto, anche quello con i migliori intenti, sarà realizzato in assenza di legalità.
AL SINDACO DI TARANTO RINALDO MELUCCI vorremmo chiedere che per ogni bambino o ragazzo morto per patologie connesse agli inquinanti industriali sia dedicata una strada della città ma ci rendiamo conto che se la nostra richiesta fosse accolta non basterebbero tutte le strade di Taranto. Allora, affinché il ricordo di ogni bara bianca sia rispettato, chiediamo al sindaco di individuare un giardino o una piazza della città che sia intitolata alle “Vittime innocenti dell’inquinamento” dove sia posta una lapide in marmo con i nomi dei bimbi deceduti incisi sopra. Ci auspichiamo, anche, che l’eventuale area individuata non sia come una delle tante aiuole della città abbandonate al degrado ma che questa sia fruibile e vissuta dalla cittadinanza, nonché curata.
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA, il garante in questo Paese della Costituzione, chiediamo che ai bambini di Taranto deceduti sia assegnata una Medaglia al Merito che riconosca il loro calvario e il loro sacrificio avverso alle ingiustizie sociali ed ambientali subite. Egregio Presidente Mattarella, è ormai appurato anche dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha condannato l’Italia, il Paese che Lei presiede come massima carica istituzionale, che le Leggi emanate sino ad oggi, relative al siderurgico, non hanno tutelato la salute dei cittadini e le stesse hanno negato i loro diritti. Ci auspichiamo che la Sua azione possa si possa muovere verso le alte cariche politiche istituzionali affinché queste possano attuare la sentenza della CEDU e rendere finalmente giustizia ai tarantini con leggi giuste e civili. Anche la Procura di Taranto ha sollevato la questione “Immunità penale” inviando atti alla Consulta, organo di cui lei ha fatto parte come giudice, affinché si pronunci su ciò che appare essere incostituzionale.
A PAPA FRANCESCO ci rivolgiamo con la stessa umiltà che è nello stile del Santo che ha scelto come nome e nel perseverare l’amore che Egli aveva per il Creato, per la Natura. Dopo aver letto Vostra Enciclica “Laudato Sii” vorremmo incontrarla per raccontarLe di Taranto e per chiederle se questa ha effetto anche su questa città martoriata dove ogni legge è stata sorpassata a favore del profitto ed ogni matrice ambientale è stata violentata con conseguente contaminazione degli alimenti. Santo Padre, il diritto canonico, e la sua Enciclica, oggi rappresentano buoni motivi per scomunicare gli autori di tale sopruso perpetrato negli anni a Taranto dove, semplicemente e drammaticamente, ancora oggi viene negato il diritto alla vita. Attendiamo di incontrarLa così come qualche anno fa ha fatto con nostro figlio Giorgio.