“Mai le nostre statue avevano lasciato la Sicilia e tantomeno varcato lo Stretto. Solo una volta sono state trasportate da Trapani a Palermo per il restauro. Lo abbiamo fatto per la prima volta adesso, portandole qui a Taranto, per “Facies Passionis”, e ne siamo felici”. In queste parole dei vertici dell’Unione Maestranze di Trapani e del Ceto muratori e scalpellini di Trapani e del Ceto calzolai, calzaturieri e pellettieri sempre di Trapani, c’è il senso di come la mostra promossa dall’Arciconfraternita del Carmine nel giro di un anno sia riuscita a conquistare l’interesse e l’attenzione di sodalizi non solo pugliesi. In questo caso della Sicilia, regione dove le tradizioni della pietà popolare, specie quelle legate alla Passione e alla Settimana Santa, sono molto sentite e radicate. Basti pensare che a Trapani la processione del Venerdì Santo dura ben 22 ore. Un’ampia e importante delegazione della città siciliana è intervenuta a Taranto, al Carmine, per l’inaugurazione della seconda edizione di “Facies Passionis”.
Ed è stato l’Arcivescovo monsignor Filippo Santoro a inaugurare la mostra, con un gesto semplice: spalancando con le mani il portone del Carmine, “come un troccolante” ha commentato il priore dell’Arciconfraternita, Antonello Papalia. E subito davanti agli occhi dei visitatori si è offerto uno scenario suggestivo: i volti della Passione, l’espressività profonda del volto di Gesù, l’imponenza dei gruppi statuari, la finitura dei particolari e dei ceselli in argento nel caso dei simulacri giunti da Trapani, il pregio della fattura artistica: statue antiche il cui trasporto a Taranto ha richiesto cure particolari e l’ausilio delle Soprintendenze.
Prima che il portone si aprisse, nella sala “Lacaita” del Palazzo del Governo-Palazzo della Provincia l’Arciconfraternita del Carmine ha ricevuto gli ospiti e i rappresentanti istituzionali e delle Confraternite dei Comuni presenti alla mostra. C’erano tra gli altri il sindaco di Mottola e i vice sindaci di Martina Franca, Gallipoli e Trinitapoli. Sono intervenuti Luigi De Luca per la Regione Puglia, assessorato
all’Industria turistica e culturale, Fabiano Marti, assessore alla Cultura del Comune di Taranto, il priore dell’Arciconfraternita del Carmine, Antonello Papalia, il padre spirituale dell’Arciconfraternita del Carmine, monsignor Marco Gerardo, e l’arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro. Per quest’ultimo “la bellezza di queste statue ci fa ammirare anche quanto grande sia stato il dono di Dio verso l’uomo. Il dono della propria vita per la salvezza dell’uomo”.
“Taranto non può prescindere dalla Settimana Santa” ha detto invece l’assessore comunale Marti, annunciando che l’ente locale è al lavoro per valorizzare questo importante patrimonio di religiosità e tradizione popolare che vede Taranto come uno degli snodi principali. E De Luca, della Regione Puglia, ha evidenziato come la Regione segua con attenzione tutto ciò che è valorizzazione del territorio, della sua cultura, dell’arte, della storia, augurando ulteriori successi a “Facies Passionis”.
La mostra, ad accesso libero e gratuito, resterà aperta sino alla serata di domenica prossima. Dieci le statue esposte e altrettanti i sodalizi presenti, in massima parte dalla Puglia, dalla Capitanata al Salento.
Venerdì mattina, intanto, si terrà la più importante iniziativa collaterale del programma della manifestazione. Dalle ore 9, nella sede dell’Università di Bari, ex caserma Rossarol in via Duomo (città vecchia di Taranto), un convegno dal titolo “Le Confraternite e le nuove sfide: fede, arte, diritto e Terzo Settore”. Il convegno sarà articolato in due sessioni con conclusione nella mattinata. Interverranno tra gli altri l’arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, il vescovo di Castellaneta, monsignor Claudio Maniago, monsignor Giuseppe Baturi, sottosegretario della Conferenza episcopale italiana, l’arcivescovo monsignor Juan Ignacio Arrieta, segretario del Pontificio Consiglio per l’interpretazione dei testi legislativi (l’equivalente, per la Chiesa cattolica, della Corte Costituzionale italiana), il generale dei Carabinieri, Claudio Vincelli, comandante delle Unità specializzate dell’Arma, tra le quali rientra quella che si dedica alla tutela del patrimonio artistico. Interverranno inoltre docenti universitari, rappresentanti delle Confraternite e dell’Ordine degli avvocati di Taranto e della Scuola forense di Taranto, con cui l’iniziativa di domani è promossa. Larga, infine, la presenza del mondo universitario: Pontificia Università della Santa Croce, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, di Bari, di Catanzaro, nonché della Facoltà teologica pugliese e dell’Istituto di Scienze religiose “Giovanni Paolo VI” di Taranto.