Fondo pensione: cos’è e a cosa serve
Il fondo pensione è un vero e proprio investimento che ha lo scopo di assicurare al lavoratore un reddito aggiuntivo alla pensione erogata dall’istituto nazionale di previdenza sociale; dopo alcune importanti modifiche effettuate alle leggi attualmente in vigore, è possibile destinare una parte del proprio trattamento di fine rapporto a un fondo pensione, per garantirsi una sicurezza in più per il proprio futuro.
Sempre più persone, a causa dei pronostici pessimi per gli importi delle pensioni future, hanno deciso di investire il proprio denaro in dei fondi pensione che andranno a integrare, una volta raggiunto il limite per lasciare il lavoro, la pensione maturata.
Il fondo pensione funziona come la pensione classica che percepisce il lavoratore; l’importo versato verrà riscosso solo al momento in cui si matureranno i requisiti pensionistici, con l’unica differenza che nel fondo pensione il titolare potrà richiedere acconti ed anticipi, secondo alcuni determinati criteri, in qualsiasi momento ne abbia bisogno.
Il fondo pensione è un buon sistema per integrare la propria pensione, in maniera totalmente sicura senza incorrere in nessun rischio di perdite di denaro; è possibile effettuare il versamento di una quota prefissata, ma che può cambiare secondo le esigenze dell’intestatario, in qualsiasi momento.
Grazie a questo sistema, si accumula una somma che nel tempo verrà rivalutata, grazie agli interessi maturati e che sarà una somma aggiuntiva che andrà a integrare la propria pensione.
Attualmente, è possibile usufruire di due tipi di fondo pensione, ossia il fondo pensione aperto e il fondo pensione chiuso; quello aperto è rivolto a tutti i lavoratori, anche autonomi o liberi professionisti, mentre il fondo pensione chiuso è rivolto ai lavoratori dipendenti la cui categoria è collegata al contratto collettivo del lavoro.
Anche le rendite derivanti da un fondo pensione sono diverse secondo il tipo e possono essere a rendita reversibile, rendita vitalizia, rendita certa per dieci anni e poi vitalizia o rendita vitalizia contro assicurata; la rendita vitalizia prevede il pagamento della somma versata esclusivamente all’intestatario fino al momento in cui è in vita.
La rendita reversibile prevede il pagamento di una pensione integrativa fino alla morte dell’intestatario e successivamente la somma sarà erogata a un beneficiario sottoscritto dall’intestatario; la rendita certa ha una durata che varia dai cinque ai dieci anni; nel caso in cui il beneficiario viva più a lungo, la rendita diventerà vitalizia. Con la rendita vitalizia contro assicurata, si ha il versamento della somma dovuta fino al momento del decesso del beneficiario, in seguito la somma verrà versata agli eredi in un’unica soluzione.
Fondo pensione aperto: come funziona
Questi tipi di investimenti sono gestiti in maniera privata da banche, compagnie assicurative e società che gestiscono i risparmi; tutte le scelte che riguardano il fondo pensione vengono fatte dall’ente in questione in maniera autonoma e vi può accedere chiunque, sia il lavoratore autonomo, sia il dipendente o il libero professionista, ma anche coloro i quali perdono momentaneamente il lavoro ma vogliono comunque continuare a versare l’importo per il proprio fondo pensione.
Con il tipo di fondo pensione aperto, è possibile detrarre dalle tasse l’importo versato e la tassazione sulla rendita dopo almeno trent’anni scende dal quindici al nove per cento.
Si può accedere al capitale accumulato richiedendo un anticipo parziale – ad esempio per versare l’acconto sull’acquisto della prima casa – oppure vi è la possibilità di riscatto in casi specifici come lo stato di disoccupazione per almeno quattro anni, perdita della capacità lavorativa a causa di invalidità o riscossione totale da parte degli eredi in caso di decesso del beneficiario.
Fondo pensione chiuso: cos’è e come funziona
Il fondo pensione chiuso è il primo strumento nelle mani di chi ha il desiderio e la necessità di crearsi una piccola pensione integrativa; nasce dal lavoro di collaborazione tra le associazioni dei sindacati e le associazioni dei datori di lavoro; infatti, sono anche conosciuti come fondi pensione di categoria.
Al fondo pensione di tipo chiuso possono accedere soltanto i lavoratori dipendenti appartenenti a una delle categorie che hanno firmato un accordo collettivo di categoria. Il lavoratore può decidere se versare il proprio trattamento di fine rapporto nel fondo pensione oppure versare ogni mese una quota che in egual modo sarà versata anche dal datore di lavoro.
Quando il lavoratore raggiunge il momento di andare in pensione avrà due opzioni di scelta: ricevere la quota versata in un’unica soluzione oppure ricevere mese per mese un importo che andrà ad integrare la pensione erogata dall’istituto nazionale di previdenza sociale.
Esistono inoltre due possibilità di accedere al capitale prima del momento in cui si lascia il lavoro, con anticipo parziale o a riscatto cento per cento.
Con l’anticipo parziale si può accedere fino al settantacinque per cento del capitale versato dopo otto anni dalla firma del contratto, che può servire per cure mediche, ristrutturazione o acquisto della prima casa. Si può richiedere anche un anticipo del cinquanta per cento nel caso di cassa integrazione o perdita del lavoro, o il trenta per cento senza nessuna motivazione particolare.
Il riscatto al cento per cento è possibile richiederlo in caso di perdita della capacità lavorativa a causa di invalidità, in caso di stato di disoccupazione da più di quattro anni, in caso di cambio di categoria lavorativa o ancora in caso di morte del beneficiario, quando a riscuotere saranno gli eredi.
Avere un fondo pensione garantisce la sicurezza di usufruire di una somma di denaro in più rispetto alla pensione maturata nel corso degli anni di lavoro.