“La proposta della Regione Puglia per ridurre le emissioni odorigene dell’impianto Aseco, arrivata anche grazie alla battaglia del M5S sul territorio, è un importante passo avanti, ma non possiamo essere completamente soddisfatti. La riduzione del quantitativo annuale della frazione organica da conferire nell’impianto di compostaggio e l’adozione di tecnologie meno inquinanti mitigheranno i disagi per i cittadini, ma non azzereranno l’impatto olfattivo. Chiediamo all’assessore Stea e a tutti gli attori istituzionali coinvolti di venire al più presto a Ginosa per un confronto con la popolazione”. Lo dichiara il consigliere del M5S Marco Galante, in seguito alla riunione sull’impianto di compostaggio Aseco che si è tenuta ieri nella sede dell’Ager. Riduzione del quantitativo annuale di Forsu da conferire nell’impianto da 80mila a 60mila tonnellate, royalty corrisposte da Aseco e tariffa agevolata in favore dei comuni di Ginosa e Castellaneta, chiusura dell’impianto dal 30 giugno per l’esecuzione dei lavori di adeguamento alle disposizioni delle BAT di settore per ridurre l’impatto olfattivo tra i punti principali della proposta fatta dalla Regione ai due Comuni ionici interessati dall’impianto.
“Purtroppo – continua Galante – ancora una volta è emerso che l’impianto non si può chiudere, ma si può solo fare il possibile per permettere ai cittadini della zona di ricominciare a vivere senza dover subire costantemente l’impatto delle emissioni odorigene, un pericolo per la salute, l’ambiente e l’economia turistica. Lo ribadiamo ancora una volta: è importante che ogni Provincia abbia impianti pubblici di piccola dimensione e riteniamo che comunque 60 mila tonnellate annuali di frazione organica da conferire siano troppe e producano un grave impatto ambientale sul territorio. Ora la priorità è salvaguardare il territorio esasperato da una situazione che si protrae da anni. Vigileremo sui lavori che inizieranno il prossimo giugno, chiedendo monitoraggi costanti. Non è più possibile che la salute dei cittadini venga dopo il business dei rifiuti”.