In un’isola di circa 30 ettari tra il Mar Grande e il Mar Piccolo, collegata alla terraferma da due ponti, è qui che sorge la città vecchia di Taranto, un concentrato di storia e bellezza, un fascino fatto di stretti vicoli e decine di chiese e palazzi.
Si aprono graziose vie in discesa con gradini, nel Medioevo erano chiuse da porticine “Postierle” che servivano a dividere le varie parti.
La città vecchia aveva quattro rioni, che all’epoca venivano chiamati “Pittaggi”, dai papiri che fungevano da anagrafe sui quali venivano annotati i nati, i morti, gli sposati, gli ammalati, gli assistiti.
“La casa del santo consolatore tra pittaggi e postierle” è un percorso per la conoscenza e comunicazione del patrimonio locale che gli studenti delle classi seconde e terze del Liceo Scientifico Scienze applicate dell’Istituto “Maria Pia” di Taranto stanno effettuando, rientrando nel Programma Operativo Nazionale – PON 2014-2020.
Il santo consolatore è Sant’Egidio Maria di San Giuseppe, religioso dei Frati Minori, nato a Taranto il 16 novembre 1729. Meritò il titolo di santo consolatore perché ogni giorno per le vie della città mendicava elemosina con grande umiltà, donando in cambio parole di consolazione al popolo.
Gli studenti, diretti dal prof. Giuseppe Ricci, esperto architetto e docente della scuola che ha come dirigente la dottoressa Rita Frunzio, e docente tutor la prof.ssa Valeria Carrieri, sono coinvolti in un percorso di disegno vettoriale assistito, che il 14 febbraio li condurrà in visita guidata nella casa del Santo.
Vito Piepoli