L’immunità penale all’ILVA non è più un dogma. Si dovrà esprimere la Corte Costituzionale.
Finisce l’era della Ragion di Stato e si rimette in moto lo Stato di diritto, così come disegnato dalla nostra Costituzione.
Finisce il patto con il diavolo fatto da governi diversi, tutti allineati nel disprezzo della vita e dei diritti umani.
Hanno tentato di tenere aperta l’ILVA a tutti i costi.
Anche a costo di calpestare i principi della Costituzione.
Adesso che la magistratura ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale tutto ritorna nell’alveo di una corretta valutazione della legittimità delle leggi, che non possono dimenticare la vita e la salute dei cittadini.
PeaceLink aveva da tempo chiesto che venisse fatto questo passo. E il passo è stato fatto.
E’ un’immensa gioia sapere di aver operato per la difesa della Costituzione e di aver avuto ragione nel farlo.
A rendere necessario un passo di questo tipo è stata anche la sentenza della CEDU di Strasburgo che ha censurato l’Italia sul caso ILVA, accertando una violazione dei diritti umani della popolazione residente.
Adesso si vada avanti perché non un’altra persona, non un altro lavoratore, non un altro bambino, possano essere sacrificati sull’altare della Ragion di Stato.
Fulvia Gravame, responsabile del nodo PeaceLink di Taranto
Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink