Presso l’Auditorium del Padiglione Vinci dello Stabilimento “SS.Annunziata” l’ASL di Taranto ha presentato oggi due azioni messe in campo per migliorare la fruizione, da parte dei cittadini stranieri residenti, del servizio sanitario e socio-sanitario.
Ho partecipato a questa iniziativa e la ritengo meritoria, perché si svolge in controtendenza rispetto al clima di discriminazione e di intolleranza sdoganato da un pezzo della classe dirigente di questo Paese e alimentato a piene mani attraverso i social. Si tratta, infatti, di un esempio lungimirante di integrazione e di accoglienza.
La prima azione è il Protocollo per la Gestione Sanitaria e Socio-Sanitaria degli stranieri. E’ uno strumento che fissa alcune regole e definisce dettagliatamente i percorsi assistenziali in merito all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria degli stranieri. Esso si rivolge a tutti gli operatori sanitari e socio-sanitari operanti nel territorio dell’ASL Taranto.
La seconda consiste nel Progetto “FARI – Formazione Accoglienza Risposta Inclusione”, che vede coinvolte anche le ASL di Brindisi e di Lecce (l’ASL Taranto è capofila). Questo progetto si propone di migliorare e facilitare l’accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari da parte degli utenti stranieri e di accrescere in loro la conoscenza dei servizi e delle procedure sociosanitarie mediante l’impiego di 15 mediatori linguistici e culturali presso le strutture ASL, nonché la creazione di un’app multilingue volta a facilitare l’acquisizione delle informazioni sull’assistenza sanitaria e sui servizi sanitari e socio-sanitari offerti dall’ASL.
Sembra che fra le Istituzioni presenti in questo Paese soltanto la Chiesa Cattolica sostenga apertamente oggi la necessità e l’inevitabilità dell’integrazione fra persone di diversa religione, razza, lingua, condizioni personali e sociali. Eppure si tratta di princìpi appartenenti alle migliori tradizioni della nostra gente e solennemente sanciti dall’art. 3 della Costituzione della Repubblica italiana.
Per questo i due progetti dell’ASL di Taranto, che si prendono cura delle persone più deboli e indifese, gli stranieri, dovrebbero essere imitati in tutto il territorio regionale e nazionale.
Mino Borraccino
Regione Puglia