“È assurdo dover apprendere delle decisioni sulla bonifica della Discarica Vergine dai comunicati stampa dell’assessore Borraccino, peraltro neanche assessore al ramo, e non attraverso gli incontri istituzionali che da tempo chiediamo. Da mesi abbiamo depositato la richiesta di audizione in V Commissione Ambiente dei rappresentanti dell’Assessorato all’ambiente, dell’AGER, del Dipartimento Ambiente della Regione, dell’ARPA Puglia, dell’associazione AttivaLizzano e dei sindaci dei Comuni interessati, ma non abbiamo ricevuto nemmeno una risposta”. Lo dichiara il consigliere del M5S Marco Galante, che torna a sollecitare la convocazione dell’audizione per fare chiarezza sulle opere di messa in sicurezza e bonifica del sito.
Dagli atti risulta che la “Lutum srl” abbia acquisito la proprietà immobiliare della discarica Vergine e che si sarebbe impegnata ad eseguire i lavori di messa in sicurezza e bonifica del sito, definiti sia dalla Giunta regionale che dal Comune di Taranto, attraverso rispettive delibere.
“Ci sono numerosi dubbi – continua il pentastellato – che andrebbero chiariti con estrema urgenza. Innanzitutto il Comune di Taranto aveva già ricevuto dei fondi per le operazioni di bonifica e, quindi, vorremmo capire come questi verranno utilizzati. È necessario anche specificare se i soggetti competenti intendano utilizzare le volumetrie residue una volta completate le procedure di bonifica. Leggiamo poi dell’intenzione di convocare un tavolo tecnico per discutere della bonifica e della messa in sicurezza della discarica, a cui però non sarebbe prevista la partecipazione dei consiglieri regionali. Se così fosse sarebbe grave, perché noi consiglieri ionici, assieme ai sindaci del territorio e alle associazioni, abbiamo partecipato a tutti i tavoli di lavoro sulla discarica da inizio della legislatura, che si sono interrotti nel 2016 e di cui chiedo da un anno la riconvocazione. Sarebbe assurdo perdere il lavoro fatto. Il M5S ha sempre tenuto alta l’attenzione sulla discarica Vergine, denunciando come le analisi effettuate dall’Arpa sulle acque prelevate dai pozzi spia all’interno della stessa, evidenziassero la presenza di diossina, ferro e PCB. Per questo ci siamo battuti per avviare con urgenza le procedure di messa in sicurezza e bonifica della discarica. Ora – conclude – auspichiamo il coinvolgimento al tavolo di tutti i soggetti interessati e soprattutto che la convocazione dello stesso avvenga in tempi brevi e non si fermi come al solito agli annunci.”