Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, è stato assegnato definitivamente al Comune di Taranto un finanziamento di 1,5 milioni di euro per la realizzazione di diversi interventi relativi alla gestione delle acque pluviali.
Già lo scorso ottobre, la notizia dell’ottimo piazzamento del progetto (12esimo su 154 comuni partecipanti) confermò le capacità dell’ente di intercettare risorse. Oggi, la definizione dell’iter ne avvia di fatto la realizzazione, che si atterrà a un disciplinare che sottoscriveranno le parti, comprendente anche la scansione dei trasferimenti che avverrà in quattro anni.
L’intervento opererà su tre quartieri: Isola Madre, Tamburi e Paolo VI. Nel primo sarà realizzato l’intero sistema di gestione delle acque pluviali, con la realizzazione di nuovi tronchi di fognatura bianca lungo il perimetro del quartiere, diviso in quattro bacini tributari.
A Tamburi, invece, si procederà all’implementazione della rete di raccolta delle acque piovane già esistente, in particolare lungo via Orsini e via Galeso fino all’altezza di via Macchiavelli, e in tutta la zona intorno a via Della Croce, arrivando al confine con Mar Piccolo e Mar Grande. A Paolo VI, per concludere, si adeguerà un recapito finale.
In totale, l’intervento coprirà il fabbisogno di un bacino ampio più di 2,5 milioni di metri quadri, investendo rispettivamente 630.562,98 euro per l’Isola Madre, 377.240,69 per Tamburi e 86.969,23 per Paolo VI, cui aggiungere gli importi relativi alla sicurezza e quelli a disposizione dell’amministrazione.
«L’Amministrazione Melucci è tra i 6 comuni ad aver ottenuto la quota di finanziamento più alta – ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Massimiliano Motolese –, un successo che ripaga gli uffici dell’impegno posto nella progettazione, che riprendeva uno schema già candidato a finanziamento senza successo. Con la definizione degli ultimi adempimenti burocratici, saremo in grado di aprire l’ennesimo cantiere per un’opera che avrà dei benefici enormi in termini di vivibilità e fruibilità delle aree interessate, oggi soggette ad allagamento».