“Alla vigilia dell’esito del contenzioso, il prossimo 23 gennaio dovrebbe pronunciarsi il Tar di Lecce, e senza entrare nel merito della diatriba giudiziaria, è del tutto evidente che bisogna scongiurare in tutti i modi lo spostamento di investimenti e traffici del gruppo turco dal porto di Taranto su altri porti italiani. Cosa che avrebbe conseguenze negative per l’economia dell’intera comunità tarantina”.
Gianni Liviano, consigliere regionale del Gruppo Misto, commenta così la vicenda della concessione della banchina del molo polisettoriale alla multinazionale turca Yilport contro la quale è stato aperto un contenzioso dal consorzio Southgate Europe Terminal che ha chiesto l’utilizzo di una parte del terminal.
La compagnia turca ha presentato un progetto ambizioso dell’utilizzo dello scalo ionico che dovrebbe consentire a Taranto di entrare in maniera importante nel mercato internazionale. A fronte di ciò, fa presente il consigliere regionale tarantino, la necessità di ottimizzare a pieno regime l’utilizzo del porto di Taranto, come motore imprescindibile dell’economia del territorio e come fonte di nuova occupazione, “oltre ad essere rallentata dai ritardi diffusi, che hanno più protagonisti, è sempre più offuscata dal continuo ricorso all’autorità giudiziaria”.
Liviano, inoltre, ricorda come non va dimenticato come il porto di Taranto, a differenza di altri scali nazionali, ha la possibilità di gestire traffici sia via mare che su gomma. Per cui, conclude Liviano, “senza entrare nel merito delle vicende giudiziarie, i cui esiti ovviamente sono di competenza delle autorità competenti e, nel caso specifico, del Tar di Lecce, risulta del tutto evidente che le stesse hanno l’effetto, ormai da tempo e per motivazioni differenti, di rallentare il pieno sviluppo del porto e, quindi, dell’intera economia del territorio”.