Idee e suggerimenti dei rappresentanti delle sigle sindacali attive in azienda, soprattutto nei mesi più recenti, sono una risorsa preziosa cui il management di AMIU non ha mai derogato.
L’ascolto, il confronto costante, la risoluzione di problematiche accantonate per troppo tempo, infatti, sono le caratteristiche salienti di un rapporto che si è sempre ritenuto leale e che si immaginava potesse mantenersi tale, per il progresso dell’azienda. Non è assolutamente comprensibile, quindi, l’iniziativa almeno ingenerosa di tre sigle sindacali (Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel) che hanno addirittura lanciato un ultimatum al sindaco Rinaldo Melucci.
Un’iniziativa infelice, inoltre, poiché arriva in un momento in cui i lavoratori stanno toccando con mano l’impegno che vertici aziendali e Comune stanno ponendo nel garantire il rispetto dei loro diritti. La ritrovata regolarità nei pagamenti di stipendi e tredicesima, il riconoscimento dei buoni pasto agli aventi diritto, il recupero delle quote di produttività non riscosse negli anni passati e l’apertura verso la definizione di quella per i prossimi anni sono traguardi inequivocabili. Evidentemente, qualcuno ha scambiato questa azione di normalizzazione per una ghiotta opportunità, finalizzata a ottenere più di quel che sia possibile.
Sarebbe bastato riflettere su questi temi per fugare dubbi e incertezze sulle intenzioni nei confronti di AMIU, che è e sarà uno degli asset fondamentali dell’azione di governo cittadina. Il lavoro che si sta compiendo su contratto di servizio e impianti, d’altro canto, è finalizzato proprio a garantire un futuro produttivo, azioni che sono in divenire e sulle quali i sindacati sono già informati, per quanto di competenza, con la riserva di approfondire il confronto quando vi saranno elementi sostanziali.
Come è stato fatto per la figura del direttore generale, la cui individuazione è una necessità che è stata condivisa con i rappresentanti dei lavoratori a più riprese. Si tratta di una figura indispensabile per raccordare le numerose attività svolte da AMIU, un’esigenza che in tempi non sospetti avevano manifestato gli stessi sindacati.
Di fronte a questo quadro, quindi, pur rispettando il diritto alla protesta, la paventata organizzazione di un sit-in o il ricorso alla saggezza del Prefetto appaiono prospettive stridenti, poiché si finirebbe per rivendicare… ciò che già si possiede.
L’appello alle organizzazioni sindacali, a questo punto, è di evitare l’inutile logoramento dei rapporti. L’azienda, seppur faticosamente, sta intravedendo un traguardo di piena autonomia che le consentirà di svolgere il servizio con profitto, a beneficio della città e dei suoi lavoratori che devono essere protagonisti, e non antagonisti, di questo risultato.