“Domani parteciperò convintamente alla marcia Sicuri di restare umani organizzata da Campagna Welcome Taranto per protestare contro il decreto sicurezza, che non promuove dignità ma che, al contrario, la toglie alle persone che hanno intrapreso un percorso di integrazione, e contro le politiche del governo, tra cui la chiusura dei porti”.
A renderlo noto è il consigliere regionale del Gruppo Misto, Gianni Liviano.
L’obiettivo che va raggiunto – aggiunge Liviano – deve essere quello di costruire, insieme ai Comuni e agli altri rappresentanti istituzionali, un percorso per disapplicare il decreto sicurezza pensato da un governo dal quale ci attenderemmo parole e comportamenti mirati a costruire comunità, a far crescere unità. Invece, nelle parole del ministro Salvini si colgono odio, separazione, criminalizzazione delle diversità. Siamo di fronte – prosegue il consigliere regionale tarantino – a dinamiche che raccontano sempre di un noi contrapposto ad un voi. La centralità della persona, di ogni persona, l’accoglienza delle diversità, l’orizzonte di senso da condividere, stanno lasciando spazio, in maniera sempre più prepotente, ad un rallentamento nelle relazioni tra le persone, ad una dissoluzione dei rapporti, a solitudini diffuse. L’inclusività lascia il posto ad autoreferenzialità, la solidarietà tra gli umani ad egoismi crescenti. Siamo in un momento difficile: la forte incertezza economica e la paura del domani alimentano disagi e sofferenze. Le persone serie, quelle che ancora fanno politica non in funzione dei consensi e dei ruoli ma avendo in mente la centralità della persona e la cultura del servizio – conclude Liviano – non possono ora tacere. La passione educativa non può essere sopita, il desiderio di costruire una comunità di uomini e di donne giusta e solidale non può addormentarsi. Per tutti questi motivi nei giorni scorsi ho scritto al presidente della Regione, Michele Emiliano, perchè ricorra alla Consulta, in nome e per conto della Regione Puglia, avverso il decreto sicurezza, così come hanno già fatto altre Regioni ravvisandone alcuni passaggi di incostituzionalità”.