Auspico da parte del Governo centrale e, in particolare, da parte del Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, una significativa accelerazione alle procedure per la realizzazione degli interventi previsti nell’ambito del Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) riguardante la città e l’area di Taranto.
Come noto il Decreto Legge 5 gennaio 2015, n. 1 (convertito, poi, con la legge 4 marzo 2015, n. 20) ha previsto la realizzazione di una serie di interventi finalizzati a risolvere le criticità in campo ambientale e socio-economico di Taranto e della provincia, attraverso specifici progetti nel campo delle infrastrutture, del porto, della bonifica ambientale e della riqualificazione urbana al fine di rendere il territorio più attrattivo e competitivo.
Nel dicembre del 2015, a seguito di un lungo ed elaborato percorso di condivisione tra Governo, istituzioni locali, Autorità Portuale di Taranto e Agenzia Nazionale per l’attrazione di Investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia), è stato sottoscritto il Contratto Istituzionale di Sviluppo e nel 2016 si è iniziato a dare attuazione all’ambizioso piano di investimenti previsto.
Il Programma, infatti, prevede 39 importantissimi interventi in tutta la provincia di Taranto (si va dal rilancio del porto alla bonifica del Mar Piccolo, passando per la riqualificazione ambientale dei Comuni di Crispiano, Massafra, Montemesola e Statte, senza dimenticare il risanamento del quartiere Tamburi, gli interventi per il recupero infrastrutturale dell’Arsenale Militare, la riqualificazione della Città Vecchia e molto altro), per un importo complessivo pari a più di 1 miliardo di euro, ma dall’ultima verifica sullo stato di avanzamento degli investimenti, risalente al giugno 2018, emerge che meno del 30% di quanto previsto è stato effettivamente realizzato.
A questo aggiungasi che dall’insediamento del nuovo Governo giallo-verde, le procedure nell’ambito del CIS stanno subendo un preoccupante rallentamento e lo stesso Tavolo inter-istituzionale (la cui composizione è stata anche modificata dalla legge di bilancio per il 2019 recentemente approvata dal Parlamento, con l’inopportuno ridimensionamento della Regione Puglia i cui rappresentanti sono stati portati da tre a uno) non si riunisce ormai da molto tempo, dimostrando una inoperatività che non comprendiamo e cui occorre quanto prima porre rimedio.
Per questa ragione, senza voler sollevare alcuna polemica, esprimo tutta la disponibilità mia personale, dell’Assessorato allo Sviluppo Economico che rappresento e della Regione Puglia tutta, a collaborare nelle forme e nei modi che il Governo centrale riterrà più opportune, al fine di imprimere una necessaria accelerazione ai lavori del Tavolo inter-istituzionale del CIS e, quindi, a questo piano di investimenti dal momento che con la realizzazione di queste opere si potrà dare una risposta efficace e concreta ai bisogni di un territorio vasto come quello della provincia jonica che, come noto, presenta molteplici criticità.
Il CIS costituisce una straordinaria opportunità che va colta fino in fondo e rispetto alla quale ogni ritardo risulterebbe inaccettabile. La Regione Puglia, come sempre, è pronta a fare la sua parte, e confido nel rispetto, da parte di tutti, del principio di leale collaborazione tra diversi livelli di governo in modo da raggiungere risultati largamente attesi dai cittadini, nel cui unico ed esclusivo interesse deve essere orientato il nostro lavoro.
Mino Borraccino
Regione Puglia