“Gli scontri politici a distanza sono inutili, dannosi per il nostro territorio e dal sapore decisamente populista e propagandista. Negli ultimi giorni il presidente Emiliano ha aperto uno scontro con il ministro Centinaio per l’Agricoltura e nelle ultime ore con il ministro Di Maio per le Trivelle.
Questi dibattiti a distanza mi hanno stancato! Per questo ho presentato un’interrogazione urgente perché dell’autorizzazione alla trivellazione nel Mar Ionio se ne discuta in Consiglio regionale lì dove il presidente Emiliano potrà spiegare, non in maniera generica e vaga, quali sono i puntuali provvedimenti amministrativi-giudiziari che intende intraprendere. Le mobilitazioni dei No Triv vanno bene, ma la sensazione è che per Emiliano siano più l’avvio dell’ennesima campagna elettorale, mentre il “mio” mare, così come il mio territorio, di tutto ha bisogno tranne che di ennesime parole e slogan.
Nel Consiglio regionale, poi, mi piacerebbe sentire cosa hanno da dire i colleghi regionali del Movimento 5 Stelle, paladini della battaglia contro le trivelle: Di Maio si è giustificato dicendo che si tratta di concessioni date dal precedente governo. Ma qui non siamo di fronte a un bando europeo di vendita dell’ex Ilva, vinto legittimamente da Acelor Mittal e quindi impossibile da revocare, non siamo di fronte ad accordi internazionali come nel caso della Tap che prevedevano indennizzi miliardari e non sostenibili. Qui siamo di fronte a una concessione con una multinazionale, un rapporto a due non internazionale e senza gara. Possibile che non si possa tornare indietro? Gli otto consiglieri grillini cosa stanno facendo per impedire che il Mar Ionio sia preda delle multinazionali?”