“Non bastavano l’ILVA, la TAP, le centrali di Brindisi e Taranto, le discariche che prendono i rifiuti dalle più svariate parti d’Italia… per distruggere completamente la nostra immagine turistica, bisognava rovinare anche l’unica risorsa naturale che ci è rimasta: il mare”. E’ questo l’incipit dell’aspro commento di Alfredo Longo, Primo cittadino di Maruggio (Taranto) e delegato all’ambiente all’interno del coordinamento pugliese di Italia in Comune. Il riferimento, ovviamente, alla notizia delle ultime ore, quella che riguarda la firma, da parte del Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, di un accordo che autorizza tre nuovi permessi di ricerca petrolifera a favore della società americana Global MED LLC. In altre parole, un documento che dà il via libera alle trivelle per la ricerca del petrolio nel mar Ionio che sindaco Longo definisce, ironicamente, “un regalo non richiesto dal vicepremier per concludere il 2018 nel peggiore dei modi”.
Italia in Comune Puglia aveva già avuto modo di manifestare il proprio interesse per la causa ambientale, in special modo per la difesa delle coste definite ‘patrimonio territoriale’: lo aveva fatto partecipando alla manifestazione no-triv di Mola di Bari dello scorso agosto, ma anche quando, sulla questione TAP, il referente regionale Michele Abbaticchio aveva espresso la ferma volontà a vigilare sull’impatto sociale e ambientale del metanodotto e si era detto pronto a schierarsi al fianco del collega sindaco Marco Potì definendo “non proprio degna di un Governo che si definisce così ‘popolare’ una decisione che privilegia una multinazionale e pregiudica l’attività dei lavoratori del settore”.
“E’ chiaro, oramai, che dobbiamo dare il benvenuto ai petrolieri americani che occuperanno a breve ben 2200 chilometri quadrati del nostro mare per ricercare il petrolio e spareranno con gli Air Gun delle bombe d’aria e suono che sicuramente non faranno il bene della nostra fauna ittica. Ed i nostri tramonti in spiaggia saranno certamente più suggestivi, con la sagoma delle torrette delle trivelle! – ha continuato, con sarcasmo, Longo che ha concluso- Che dire? Il Governo del Cambiamento avrebbe potuto cambiare, appunto, le scelte del precedente Governo Renzi ma, a quanto pare, lo ha fatto in peggio e le potenti lobby che dicevano di voler combattere in realtà sono diventati i loro migliori alleati”.
Anche il consigliere regionale Gianni Liviano, anch’egli nel direttivo regionale del partito, si è detto fortemente preoccupato: “ Le prospettive di diversificazione economica del nostro territorio indicate anche attraverso la legge regionale speciale per Taranto, a cui il gruppo consiliare Regionale del Movimento 5 stelle ha fattivamente cooperato, certo non passano dalla trivellazione del nostro mare. Preoccupa e dispiace che, anziché fare passi in avanti verso nuove prospettive di sviluppo, il governo ritorni così clamorosamente indietro autorizzando la trivellazione del nostro mare”.