Al Ministro dello Sviluppo Economico
Premesso che:
il 6 settembre 2018 la complessa fase relativa all’acquisizione dell’ILVA da parte della multinazionale franco-indiana ArcelorMittal faceva registrare una svolta decisiva con l’accordo fra lo stesso colosso industriale e le organizzazioni sindacali della FIM Cisl, FIOM Cgil, UILM e USB;
in quella stessa data presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico veniva sottoscritta un’intesa secondo cui ArcelorMittal si impegnava ad assumere 10.700 delle unità già operanti in ILVA, a predisporre un piano di incentivazione all’esodo volontario ed anticipato di quei dipendenti decisi a non proseguire il loro rapporto con l’azienda, a proporre l’assunzione a tutti i lavoratori che sarebbero rimasti in capo all’Amministrazione Controllata non prima del 23 agosto 2023 e non oltre il 30 settembre 2025 e, a livello produttivo, ad individuare e perseguire le soluzioni tecnologiche più sostenibili, efficienti e con il minor impatto ambientale;
ad oggi nulla è stato ancora dimostrato riguardo all’adeguatezza del piano ambientale riservato per la città di Taranto, di contro hanno destato forti perplessità alcuni criteri adottati dalla multinazionale franco-indiana nell’ambito della scelta e della gestione del personale. In data 13 dicembre, l’USB- Coordinamento Taranto- ha proclamato 32 ore di sciopero a partire dalle 23.00 di lunedì 17 dicembre proprio in virtù (come si legge nel comunicato diramato dalla stessa sigla sindacale con cui annuncia la mobilitazione del personale) della scarsa “chiarezza circa la mancata applicazione dei criteri di legge e la consegna della documentazione attestante gli stessi in riferimento all’accordo del 6 settembre, al quale si aggiungono operazioni di taglio ingiustificato del personale con sovraccarichi di lavoro per coloro che rimangono”;
come se non bastasse, al momento da ArcelorMittal non sembra siano giunte spiegazioni plausibili in ordine alle modalità che hanno portato alla selezione del personale da assumere, circostanza che ha prodotto forti critiche da parte delle organizzazioni sindacali proprio perché non sarebbero stati rispettati i termini del già citato accordo;
si chiede di sapere se il Ministro interrogato sia a conoscenza di tale situazione e quali iniziative intenda assumere per scongiurare eventuali violazioni dell’accordo sottoscritto lo scorso 6 settembre nell’ambito della “vicenda ILVA”.