Gli anni passano ma le questioni irrisolte – che hanno visto protagonista in negativo la città di Taranto su scala nazionale – non cambiano, purtroppo. Si dice che il Natale renda tutti più buoni ed effettivamente, come spesso accade a Taranto, sembra di assistere ad un film già visto negli anni passati, quando i predatori delle grandi industrie con delle “mancette” riuscivano a comprare tutti: giornali, politici, sindacati, organi preposti al controllo. Queste presunte connivenze sono poi sfociate nel processo “Ambiente svenduto”, che vede protagonisti i carnefici di Taranto e che dovrebbe mettere la parola fine a questa storia il prossimo anno, con delle condanne – mi auguro – esemplari.
Ma sembra che tutto questo sia ormai un lontano ricordo, il Natale di Taranto è sponsorizzato dalle grandi industrie: l’Eni ci delizia con luci natalizie sui propri serbatoi sulla statale 106, Mittal paga il biglietto ai bambini fino a 6 anni per poter pattinare nelle ore preserali, la Total annuncia trionfante di aprire la propria sede in uno dei palazzi storici di Taranto, palazzo D’Ayala Valva.
Mi duole dirlo, ma hanno capito che in questa città basta distribuire qualche dolcetto per comprare tutto, ma non tutti. Per fortuna esiste ancora una parte sana della popolazione che non si piega e credo sia arrivato il momento di mettere da parte orgoglio e gelosie e tornare a far sentire tutti insieme, nessuno escluso, il nostro dissenso.
I nostri figli lo meritano.
Consigliere comunale libero Massimo Battista.