In occasione della prossima festività dell’Immacolata, la Confraternita della Chiesa dell’Immacolata, ha organizzato un incontro culturale dal tema “Il digiuno dell’Immacolata tra storia e tradizione”, che si terrà nella chiesetta dedicata alla Vergine, giovedì 6 dicembre alle ore 19.00, dopo la celebrazione della Santa Messa. Come è noto la tradizione del digiuno in onore dell’Immacolata, universalmente diffusa nel mondo cattolico, prese avvio nel XVII secolo dalla Confraternita, su suggerimento della serva di Dio Suor Maria Villani, per implorare la protezione della Vergine su un territorio martoriato da frequenti temporali, che danneggiavano le greggi, le mandrie e gli uomini. La conoscenza delle tradizioni cultuali del nostro territorio rappresenta una straordinaria opportunità per riappropriarsi di una identità culturale di notevole importanza per le sue vaste implicazioni in ambito storico, artistico e sociale. L’evento si propone di indagare in maniera comparativa il culto mariano nella città di Manduria e in quella di Taranto, con l’intento di evidenziarne similarità e specificità. Dopo i saluti di apertura di Don Franco Dinoi, arciprete della Chiesa Matrice, del Priore della Confraternita, Vincenzo Baldari, e di Annamaria Laneve, seguiranno due relazioni: la prima del Prof. Michele Fistetto, studioso di Storia Patria, ed in particolare del culto dell’Immacolata nel territorio manduriano, dal titolo “Il particolarissimo digiuno per l’Immacolata e la carta di Casalnuovo”; la seconda del Prof. Carmine Carlucci, del Comitato Qualità per la vita di Taranto, dal titolo “La tradizione dell’Immacolata di Taranto”. L’incontro sarà moderato dal Prof. Vito Andrea Mariggiò. Al termine della serata verrà acceso un cero in onore della Vergine, come previsto nella tradizione tarantina. Seguirà, infine, una degustazione di dolci tradizionali offerti dalla ProLoco di Manduria. Ulteriori informazioni al 349.2696580. L’evento è organizzato in collaborazione con le associazioni Città Più, Popularia Onlus, ProLoco di Manduria, e col Comitato Qualità per la vita di Taranto.