La Regione Puglia, nel 2005, quando Vendola fu eletto Presidente, era commissariata nel settore rifiuti. Fitto, infatti, aveva previsto la realizzazione di 11 inceneritori, ed ogni impianto di smaltimento era stato realizzato in assenza di qualsivoglia Valutazione di Impatto Ambientale. In ragione di ciò, la Corte di Giustizia Europe aveva avviato la procedura d’infrazione per l’Italia, rea di aver compiuto questa scellerata scelta politica ad opera di Forza Italia e di tutto il Centro Destra.
Di talchè, nei due anni successivi alla sua nomina, il Presidente Vendola revocó le gare per gli inceneritori avviate dal suo predecessore Fitto e realizzó il primo Piano Rifiuti della storia per la Regione Puglia, consentendoci di uscire dal commissariamento, per poi successivamente avviare la gestione ordinaria, restituendo, così, ai nostri territori, la responsabilità di compiere consapevolmente le scelte in materia di gestione del Ciclo dei Rifiuti Urbani.
Prima del 2005, l’Arpa Puglia era poco operativa tanto che anche l’Ilva non aveva mai subìto un controllo su nessuno dei suoi oltre 200 camini; oggi, invece, conosciamo in maniera equivocabile il quadro dei veleni presenti nell’aria, nell’acqua e nel suolo e disponiamo di tre Leggi Regionali all’avanguardia su diossine, benzo(a)pirene e Valutazione del Danno Sanitario che, se solo trovassero reale applicazione, consentirebbero di tutelare l’ambiente e la salute molto più di quanto possano fare quelle nazionali attualmente in vigore.
Volendo poi discettare di turismo, è a tutti evidente che, prima del 2005 la Puglia era, ad eccezione di un paio di aree storicamente avanzate, praticamente sconosciuta a livello internazionale. Oggi, invece, è fra le mete più ambite al mondo, ed è passata dal contare circa 600.000 passeggeri aerei (dati 2005), al registrare gli oltre 6 milioni attuali.
Nel frattempo, il settore aerospaziale a Grottaglie è diventato una realtà europea.
Nel campo del cinema, i film girati nella nostra Regione, grazie agli investimenti effettuati sempre da Vendola per Apulia Film Commission, che tutt’ora danno i propri frutti, stanno rendendo la nostra Regione un luogo conosciuto ed ambìto in ogni angolo del mondo.
Nel 2005 la scarsa capacità di utilizzo dei fondi europei inchiodava la Regione Puglia, con percentuali insignificanti, all’ultimo posto mentre oggi è fra le prime d’Italia, attestandosi intorno al 50%.
Ed ancora, nel 2005 avevamo un acquedotto completamente spacchettato e pronto alla sua definitiva privatizzazione.
Oggi vantiamo la più grande azienda pubblica italiana con il bilancio in regola, con uno Statuto che parte dal definire l’acqua un bene comune e che ha cantierizzato opere pubbliche, prima ferme da decenni, per miliardi di euro. Sicuramente ci sono ancora altre cose positive ed altri settori nei quali è necessario migliorare o cambiare, in relazione ad errori fatti, ma ciò non toglie che Emiliano debba avere la capacità di ripartire da quel patrimonio di idee positive e di avanzamento che la Puglia del decennio a guida Vendola ha generato.
Se, invece, sancirà il divorzio definitivo da quelle stagioni, i pugliesi bocceranno la sua gestione.
Per questo, il mio appello al Presidente Emiliano è quello di ripristinare il clima che ha portato il centrosinistra pugliese, in controtendenza con altre parti d’Italia, a sconfiggere il tentativo di far tornare indietro la Puglia, fino ai tempi in cui gli atti di intesa con Ilva si firmavano in cambio di un sorriso. La sua battaglia per la de-carbonizzazione, al pari dell’impegno contro le Trivellazioni e nella sacrosanta, quanto difficile, battaglia per spostare l’approfondimento del gasdotto TAP sono elementi di merito che possono diventare bandiere con le quali guidare la battaglia per mettere in discussione i piani nefasti che, a livello nazionale, sono stati definiti per il nostro territorio, ma serve ricostruire un percorso comune. Nichi Vendola nel 2015 ha lasciato un terreno in parte ben coltivato e produttivo ed in parte ancora da dissodare, e da arare. Il lavoro svolto, di cui anche Michele Emiliano ha potuto beneficiare politicamente, merita di essere valorizzato perché, contrariamente a quello che alcuni pensano, i pugliesi ricordano bene quanto eravamo indietro prima del 2005.
Mi auguro che il Presidente Emiliano riprenda quel percorso di valorizzazione delle cose positive che ha trovato e sappia farne tesoro per proporre un modello in grado di farci avanzare ulteriormente. L’Assessore Borraccino è un punto di riferimento non solo per la provincia di Taranto, ma anche per moltissimi cittadini ed attivisti che hanno visto nel decennio di governo Vendola un grande periodo di riscatto culturale e politico per la Puglia. Il suo lavoro nella Giunta regionale deve essere un elemento di congiunzione per l’area progressista ed il Presidente Emiliano deve cogliere questa opportunità. I demolitori che sono all’opera in tutta Italia, possono essere fermati in Puglia, ma certamente la sfida va spostata su un terreno diverso da quello della distruzione che questi ultimi preferiscono.
Maurizio Baccaro
(Coord prov. Sinistra Italiana