“Oltre 500mila tonnellate di plastica finiscono negli oceani, sono l’equivalente di 66mila camion di rifiuti. Un dato su tutti: l’80% di rifiuti in mare sono materie plastiche, solo l’1% galleggia mentre il resto va sul fondo. Tutto quello che produciamo e buttiamo, poi ci ritorna. Un altro dato? Su 600 tartarughe analizzate, 53 avevano plastica nell’intestino. Il problema è talmente importante che anche i pesci dell’acquacoltura soffrono di questo inquinamento”. Sono solo alcuni dei dati emersi dall’interessante convegno di rilievo nazionale organizzato dall’ISDE a Taranto. A parlare è Luciana Sinisi dell’ISPRA. La responsabile del settore Determinanti ambientali di salute dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha poi aggiunto: “La produzione della plastica immette CO2 e le bottiglie di plastica che noi usiamo tantissimo ne generano 900 tonnellate. Se ricicliamo un milione di tonnellate plastica è come avere un milione in meno rispetto alle emissioni. E le emissioni da plastica non avvengono solo dalla produzione ma anche quella in rifiuto che emette metano ed etilene, che sono tra i gas serra più evidenti”. Il momento informativo è stato voluto dai Medici per l’Ambiente proprio per sensibilizzare la cittadinanza tutta e gli studenti in particolare sul tema. L’inquinamento e i danni causati alla salute umana e al clima dalla plastica sono evidenti ma ancora non noti a tutti. E, come è stato spiegato nel centro congressi dell’università Lumsa, ognuno di noi può fare la propria parte. “Senza prendere in considerazione i fenomeni del cambiamento climatico la effettività di realizzazione di qualsiasi diritto umano è condizionata – ha sottolineato Michele Carducci, ordinario di Diritto costituzionale comparato all’Università del Salento – il danno è causato prevalentemente da noi stessi. Statisticamente, la stragrande maggioranza dei fenomeni rivengono dai comportamenti individuali. Molte volte attendiamo grandi soluzioni da chi ci governa, ma in realtà potremmo attuarle attraverso la somma di tante piccole decisioni più consapevoli e responsabili”. “Con gli studenti – ha rafforzato la presidente di ISDE Taranto, Maria Grazia Serra – dobbiamo assolutamente attuare il cambiamento, lasciare che ci siano rassegnazione o coscienze sopite non serve a nulla. Bisogna fare, smuovere le coscienze”. Serra nell’occasione ha preannunciato il tema nuovo progetto che porterà i Medici per l’Ambiente nelle scuole “ci occuperemo di clima e ai ragazzi faremo realizzare un TG Ambiente sul web”. L’evento è stato patrocinato dall’Ordine dei Medici di Taranto e ha registrato i saluti del presidente Cosimo Nume. Anche il Comune vicino alle tematiche care a ISDE. Intervenendo, l’assessore all’Ambiente Francesca Viggiano ha informato: “Abbiamo provveduto ad emanare un atto di indirizzo che si è poi tradotto in un’ordinanza che pubblicheremo a breve e vedrà l’abolizione delle stoviglie monouso dagli edifici pubblici, quindi amministrazioni, scuole e soprattutto dai luoghi di somministrazione come bar e mense dal 1° gennaio 2019”. Hanno stupito la platea gli approfonditi interventi degli studenti dei licei ionici “Aristosseno” e “Battaglini”. La vicepresidente di ISDE Taranto nonché pediatra, Maria Filomena Valentino si è focalizzata sulla storia della plastica. Non è mancato l’apporto delle associazioni, per Plasticaqquà ha parlato Giuseppe Internò.