Personale delle Guardia Costiera di Taranto ha proceduto al sequestro di un’area portuale di circa 2000 metri quadri, assentita in concessione dall’Autorità di Sistema portuale del Mar Ionio ad una Società avente sede legale in Roma ed operante nel settore della commercializzazione di ferro in Italia ed all’estero.
Nell’area oggetto di sequestro erano state stoccate circa 150 tonnellate di rottami ferrosi alla rinfusa pronti per essere destinati, via mare, a forni per la diretta lavorazione.
Dall’analisi visiva dei predetti materiali e dagli accertamenti effettuati con l’ausilio dei Chimici del Porto e dell’ARPA è emerso che gli stessi presentavano macroscopiche incongruenze rispetto a quanto dichiarato dal Produttore e pertanto apparivano prive di ogni requisito di legge per il successivo imbarco su navi dal Porto di Taranto.
Il rifiuto oggetto di sequestro è apparso sin da subito, ai militari intervenuti, pericoloso per l’ambiente, anche in ragione delle modalità di stoccaggio dello stesso non essedo state attuate da parte dei responsabili le idonee azioni ed interventi atti al contenimento dei cumuli per evitare spargimenti di polveri ed eventuali sversamenti e percolamenti per l’azione degli agenti atmosferici.
Il prodotto, dalle prime attività di indagine, sarebbe stato destinato ad acciaierie situate all’estero e per i fatti su esposti sono state deferite all’Autorità giudiziaria il titolare e il rappresentate legale della Società detentrice del prodotto. I citati rifiuti sono risultati provenienti sia da aziende di demolizione locali che da soggetti operanti nell’area calabrese.
Per i fatti accertati emergerebbero ipotesi di reato per attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti oltre che per inquinamento dovuto alle non regolari modalità di stoccaggio.
Sono in corso ulteriori accertamenti atti a garantire la sicurezza dell’ambiente portuale, la salute pubblica e l’accertamento di eventuali illeciti aventi ad oggetto la commercializzazione di prodotti non conformi.
L’importante operazione condotta in questi giorni dal personale della Guardia Costiera di Taranto, quale articolazione territoriale dipendente funzionalmente anche dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, consente di registrare un ulteriore risultato nella lotta agli ecoreati per un territorio che, date le note problematiche di natura ambientale, necessita di elevata attenzione da parte di tutte le istituzioni.