Stamane si è tenuta a Pulsano la riunione della Commissione Bilancio, Finanza e Tributi presieduta dal consigliere di opposizione Emiliano D’AMATO.
L’ordine del giorno prevedeva l’approvazione degli ennesimi debiti fuori bilancio tra i quali spiccava una batosta di 1,7 milioni di Euro relativi, fra le altre cose, anche ai debiti ancora una volta per lo smaltimento rifiuti (e nello specifico alla CISA).
Si tratta dell’ultima ammissione in ordine di tempo e che, abbiamo ragione di credere, sia anche l’ultima in quanto il punto finale discusso in commissione è stato l’applicazione del 243-bis (volgarmente conosciuto come Pre-Dissesto) e la presentazione del piano di rientro alla sezione regionale della Corte dei Conti e al Ministero dell’Interno per l’approvazione (in caso di mancata approvazione si passerà al dissesto vero e proprio) che sarà portato in consiglio questo sabato mattina alle ore 9.00.
Enorme la massa debitoria con un ammontare di oltre 8,082 milioni di euro da spalmare in 15 anni ed una fase iniziale di 3 anni molto aggressiva che proverà a coprire il 69% di tali somme.
L’importo è frutto di una esposizione debitoria pari a 1,75 milioni di euro, altri debiti fuori bilancio per servizi pari a 918 mila euro, la restituzione delle somme per lo SCANDALO IDROVIE (da noi denunciato a suo tempo) per 1,386 milioni di euro, competenze pendenti per 838 mila euro ed un disavanzo di ben 7,262 milioni di euro.
L’applicazione del 243-bis mette la parola FINE al ballo dei debiti fuori bilancio milionari, al “gioco a nascondino” per parare i bilanci in maniera macchiavellica pur di “tirare a campare” ed apre la strada alle cifre certe e corrette in quanto la pena è il dissesto che, ovviamente, non conviene alla maggioranza di oggi che è anche quella di ieri che ha generato tutto questo.
Fin qui nulla di nuovo rispetto a quanto a conoscenza degli scriventi; l’attesa però era per le MISURE DI RIEQUILIBRIO ECONOMICO-FINZIARIO che ci attendevamo pesanti ma non di certo di ulteriore rischio per i cittadini di Pulsano anche da un punto di vista economico-ambientale.
Oltre al fondo di rotazione pari a 3,5 milioni di euro a cui l’amministrazione intende ricorrere per eliminare i debiti fuori bilancio entro 3 anni, oltre ad una serie di accantonamenti che limiteranno ulteriormente i margini di manovra intesi come servizi, strade e benessere dei cittadini, oltre alla RIDUZIONE DELLA SPESA CORRENTE pari al 7,31% (ossia 700 mila euro circa) in meno su beni e servizi da erogare alla cittadinanza, oltre ad un mutuo di 15 anni con un costo di 115 mila euro l’anno per 15 anni, oltre al blocco delle assunzioni e della pianta organica fino al termine della manovra (lo ricordiamo 15 anni) sia per contratti a tempo indeterminato che a tempo determinato (e quindi anche i vigili stagionali) salvo passare sotto l’autorizzazione dell’Ufficio del Personale del Ministero degli Interni (che ci risulta essere alquanto faticoso), EBBENE SI oltre a tutto questo la maggioranza decide di scommettere sulla salute del paese con la nascita proprio a Pulsano di un impianto di compostaggio realizzato attraverso una CENTRALE A BIOMASSA dalla quale potrebbe recuperare 350 mila euro l’anno.
Questa somma fa davvero comodo ai pulsanesi o solo alla maggioranza che cerca disperatamente di liberarsi dalle proprie responsabilità amministrative?
Chi ha AFFOSSATO Pulsano da un punto di vista economico-finanziario insomma ora intende farlo anche da un punto di vista turistico ed ambientale. Senza entrare nel merito della BONTA’ e della ECOSOSTENIBILITA’ della struttura è difficile non osservare che:
Si spinge Pulsano da paese a vocazione turistica a paese a vocazione di “monnezza” (in quanto sarà a servizio non solo del Comune di Pulsano ma anche dei comuni limitrofi) che, oramai, sembra essere diventato l’unico vero business di questa nostra terra INCAPACE di fornire soluzioni ed alternative (a tutti i livelli istituzionali) che siano in termini di servizi, di conoscenza, di terziario piuttosto che di industria pesante e di alchimie chimico-fisiche;
Si aprono le porte ad un settore dove troppo spesso la malavita ed il tessuto mafioso tende ad incunearsi con conseguenti rischi sociali;
I rischi dell’inquinamento che non sono legate all’impianto in quanto tale ma a COSA FAI REALMENTE BRUCIARE al suo interno, e se questo punto va a braccetto col secondo ne vedremo delle belle.
La domanda allora nasce spontanea: una classe politica in grado di produrre una vagonata di milioni di euro di debito in pochi anni sarà capace di controllare e tenere alta l’attenzione su un’opera così pericolosa in termini sociali ed ambientali?
A Pulsano si sta chiedendo lo scambio fra la sua vita ed i suoi debiti. Prima si affama un popolo e poi si chiede lo scambio con la vita. E’ un film già visto con le dovute proporzioni a Taranto con l’Ilva e a Lizzano con la discarica Vergine. Ora tocca a Pulsano.
Il voto in commissione del consigliere Emiliano D’AMATO è stato contrario perché pensiamo ad un altro tipo di imprenditoria per Pulsano, ma soprattutto, perché non si può ai pulsanesi di correre un tale rischio pur di ripianare la sua massa debitoria.
Il capo gruppo “Pulsano Bene Comune”