Ingiusta, ingiustificata e illegittima.
Questi gli aggettivi che fanno riferimento ad uno dei due argomenti cruciali della conferenza stampa del 09 novembre 2018 del comitato Taranto LIDER . Così definiamo la richiesta di archiviazione dell’Esposto alla Procura della Repubblica.
ESPOSTO:
A seguito della richiesta di archiviazione notificata all’avv. Maria Fonte Gallo come difensore delle persone offese dal reato di “disastro ambientale” in riferimento all’esposto contro ignoti, depositato alla Procura della Repubblica, per l’accertamento dell’eventuale danno biologico subito da 42 donne della provincia di Taranto, affette da endometriosi e infertilità, in relazione alle emissioni di diossine e PCB provenienti dall’area industriale, si è presentata opposizione ad archiviazione e richiesta di prosecuzione di indagini, poiché la richiesta appare ingiusta, ingiustificata e illegittima.
La Procura finora non ha svolto sostanzialmente indagini essendosi limitata ad una analisi “ a volo d’angelo” degli studi forniti, azzardandosi in valutazioni di ordine medico-legale senza tuttavia aver mai nominato un CTU competente in materia.
Pertanto, è necessaria la prosecuzione delle indagini preliminari per il compimento di una indagine suppletiva, con nomina di CTU, poiché le ricorrenti hanno subito un forte pregiudizio da quanto accaduto e molte altre bambine e donne sono condannate a subire lo stesso pregiudizio, qualora non si prendano provvedimenti.
Ci teniamo a precisare che l’Avv. Maria Fonte Gallo ha prestato l’opera a titolo volontaristico e totalmente gratuito.
L’altro argomento della conferenza stampa è stato il Protocollo Diagnostico Terapeutico Assistenziale per questa patologia.
Il 26 ottobre scorso il dr. Stola, in qualità di Coordinatore dell’Osservatorio Regionale sull’endometriosi, è stato ascoltato dalla Commissione Sanità della Regione Puglia per fare il punto sulle attività cardine della Legge n. 40/2014, a tutela delle donne con endometriosi, fortemente voluta dal Comitato Taranto LIDER:
REGISTRO REGIONALE DELL’ENDOMETRIOSI:
Nelle nuove Linee guida italiane per la cura e la diagnosi dell’endometriosi, la diagnostica per immagini finalmente diviene la tecnica di prima scelta nello studio della patologia. Questa è stata una delle battaglie portate avanti dal comitato Taranto Lider durante le riunioni dell’Osservatorio per dare voce al 70% di donne affette da endometriosi che non ha subito un intervento chirurgico, ma che ha diritto al riconoscimento della patologia (Nonostante i LEA indichino il terzo e il quarto stadio come unici per l’esenzione ticket). Questa novità delle Linee Guida avvalora la tesi portata avanti dal Comitato, così anche il primo, il secondo stadio di malattia e tutte coloro che hanno una diagnosi ecografica di endometriosi potranno essere inserite nel Registro Regionale. La Regione accrediterà “per competenza” vari ambulatori ospedalieri, avvierà l’aggiornamento tecnologico della strumentazione diagnostica e verrà prevista la necessaria formazione dei medici ginecologi e degli ecografisti.
PROTOCOLLO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE (PDTA):
Sempre nelle nuove Linee Guida, l’unico elemento indicato, oltre l’approccio chirurgico quando necessario, è la terapia medica con l’utilizzo di ormoni, la quale può essere intesa solo come sintomatica, poiché le lesioni, cisti e aderenze, non scompaiono. Ma le terapie ormonali non possono durare dall’adolescenza alla menopausa, per un arco di tempo di almeno 35 anni! Per questo durante le riunioni dell’ Osservatorio il Comitato ha proposto più volte un approccio integrato alla patologia, la ginecologia sì, ma associata alla IMMUNOLOGIA CLINICA, alla NUTRIZIONE e alla PSICOLOGIA, la sinergia tra queste discipline è in grado di restituire una vita dignitosa alle donne affette da endometriosi, senza il rischio di effetti collaterali e gravi conseguenze, come cancro della mammella (in caso di estroprogestinici), fonte IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), demineralizzazione ossea ed embolia (in caso di progestinici), derivati dall’uso prolungato di terapie ormonali.
La pillola anticoncezionale per intenderci, quella prescritta per lunghi periodi alle donne affette da endometriosi, è da considerarsi tra i responsabili di neoplasie, nei cancerogeni di classe 1, la stessa classe della diossina, proprio quella che si sospetta essere una delle cause di endometriosi e che certamente aumenta il rischio di contrarre la malattia. Non si può curare, quindi, l’endometriosi con un farmaco cancerogeno di classe 1 con un uso continuativo, tantomeno riteniamo che questi farmaci possano essere resi esenti.
La Regione Puglia dovrebbe cogliere l’occasione e primeggiare in Italia per innovazione e reale tutela delle donne affette da endometriosi, perché allo stato attuale non si può dire altrettanto.
Il Comitato Taranto LIDER non potrà mai appoggiare la diffusione gratuita di farmaci passati come soluzione per l’endometriosi, non avendo valutazioni certe sugli effetti a lungo termine, senza tra l’altro aver seriamente indagato ulteriori possibilità per le donne.
Infine per quanto concerne un altro aspetto della Legge Regionale
PROGETTO INFORMATIVO NELLE SCUOLE
Dopo anni di sensibilizzazione della popolazione, di giornate informative nelle scuole e di confronto con le Istituzioni, possiamo gioire per l’inserimento di un progetto sull’endometriosi nel Piano Strategico Regionale per la Promozione della Salute nelle Scuole, così come da noi richiesto ufficialmente alla Regione nel Marzo 2017, un progetto presentato durante la Conferenza dei servizi tenutasi lunedì 15 ottobre presso l’auditorium del Padiglione Vinci.
Proprio nei mesi scorsi avevamo chiesto di essere coinvolte, in virtù dell’esperienza vissuta tra le giovani donne e certe delle informazioni necessarie da fornire. Ma ben venga che finalmente le Istituzioni si facciano carico di una problematica così diffusa. I contenuti però sono importanti, cosa si dirà alle adolescenti nelle scuole, circa la terapia migliore da seguire? Terapie ormonali per almeno 15 anni in forma continuativa, fino a quando si inizierà a cercare un figlio, ignorando le indicazioni dell’AIRC?
Il dr. Stola ha già fatto informazione nelle scuole, così come affermato in audizione con la Commissione Sanità, ha partecipato ai progetti del Comitato condividendone principi e format. Insieme abbiamo raccontato l’endometriosi alle adolescenti, sottolineando l’importanza di un’alimentazione corretta e di un corretto stile di vita, azioni fondamentali per il contenimento della malattia e della sintomatologia dolorosa. Restiamo aperti ad una collaborazione, a titolo gratuito, con l’ASL di Taranto in merito alle giornate nelle scuole, così come siamo a disposizione per fornire informazioni utili all’elaborazione di un opuscolo informativo.
Il punto di vista di chi vive la malattia nel quotidiano dovrebbe essere tenuto in estrema considerazione e non tralasciato come è avvenuto nell’ultimo anno.
Riteniamo, infine, che i tempi di realizzazione di tutto ciò che è stato promesso, debbano essere definiti e rispettati, le donne con endometriosi hanno atteso abbastanza.