L’accordo del 6 settembre 2018, annunciato come Esuberi Zero è “matematicamente e politicamente” corretto e rispetta i numeri sottoscritti, di certo ci aspettavamo un atteggiamento diverso nel rispetto del codice etico aziendale tanto pubblicizzato ed una moralità a salvaguardia dei Lavoratori, tra cui quelli con problemi fisici derivanti dalle proprie attività lavorative, succubi di una discrezionalità lasciata nelle mani di pochi intimi. Il metodo utilizzato per inserire i lavoratori in CIGS, gli stessi che per decenni
hanno portato avanti il grande siderurgico ILVA, è a dir poco “squallido”, dimenticando gli anni di sacrificio e di malattie oltre alla dedizione al lavoro. La Struttura Organizzativa presentata unilateralmente alle OO.SS. senza alcuna possibilità di discuterla sembra essere una suddivisione creata opportunamente per “tutelare pochi intimi” creando reparti vuoti con responsabili, oltre ad uffici con un solo Lavoratore, ricordando però che il 99% dei responsabili ha ricevuto la proposta di assunzione.
Con l’accordo che precisiamo essere di tipo politico, abbiamo tutelato più lavoratori possibili, ma è importante ricordare essere una conseguenza del contratto ministeriale sottoscritto nel 2017 dall’ex Ministro dello Sviluppo Economico Carlo CALENDA con ArcelorMittal, all’insaputa di quasi tutte le OO.SS., vincolando la trattativa a sole 10.000 unità da assumere. Una manovra sostenuta da qualcuno del mestiere che contestualmente divulgava timore tra i Lavoratori, informando loro che, se non
avessimo firmato quell’accordo prima del cambiamento del Ministro Calenda, avrebbero rischiato il posto di lavoro. Nonostante tutto le Organizzazioni Sindacali ritrovatesi con poco margine di trattativa, hanno ottenuto altre 700 assunzioni. Ci ritroviamo inoltre in un contesto nel quale la democrazia non è più un diritto visto che chi ha espresso pareri diversi dai “soliti ignoti” ha subito oggi un ingiusto trattamento. ArcelorMittal non è diventata proprietaria della città di Taranto ma di un’industria, che ha il dovere di rispettare gli accordi, le normative, ma in primis i Lavoratori ed i cittadini di Taranto. Per il dovuto rispetto dei Lavoratori e dei cittadini, non bastano le OO.SS., ma serve l’aiuto di tutti e delle istituzioni. Abbiamo ancora la speranza che il Governo si renda conto delle tante anomalie segnalate che verranno discusse l’otto novembre p.v. al Mise, ove ricordiamo essere stati convocati solo i metalmeccanici lasciando fuori ancora una volta tutto il comparto elettrico.
La UGL ha inviato due note ufficiali al Ministro Di Maio e alle Istituzioni ben prima delle assunzioni in ArcelorMittal, nelle quali si dichiarava di aver rilevato un numero non corretto di lavoratori dipendenti delle partecipate, per quanto dichiarato all’amministrazione straordinaria in fase ministeriale e che ha indotto le parti ad un errore non giustificato. Dal primo novembre tra i lavoratori assunti e quelli in
CIGS si è aperta quella che noi definiamo una disputa tra poveri in quanto, seppur i criteri di selezione si rivelassero errati, il numero complessivo dei lavoratori in CIGS non cambierebbe. La UGL ritiene che in una vertenza di entità nazionale debbano essere rispettati i principi che ci hanno consentito di sottoscrivere un accordo, riteniamo pertanto inopportuno non utilizzare tutti i lavoratori posti in CIGS all’interno dei lavori di bonifiche in carico all’amministrazione straordinaria. Sono anni che lavoratori e
cittadini vengono presi in giro con questa bella parola: bonifica. Basterebbe utilizzare tutti i lavoratori, attualmente posti in CIGS, per svolgere le attività di bonifica e consentiremmo loro di ottenere una sufficiente retribuzione mensile, a tutela della loro dignità e delle proprie famiglie. Anche lo stato italiano utilizzerebbe correttamente il denaro dei cittadini, retribuendo chi svolge attività di bonifica, invece di avere i lavoratori senza alcuna attività lavorativa in CIGS. La UGL si riserva di intraprendere azioni di lotta qualora si ritenessero disattesi i principi discussi e sottoscritti durante tutta la durata della trattativa ministeriale a tutela di quelli che oggi vengono chiamati ingiustamente esuberi.
Segretario Generale della UGL di Taranto – Alessandro CALABRESE