Gli abbracci ho sempre pensato fossero una cosa meravigliosa, ma in politica gli abbracci o peggio ancora i finti abbracci possono incidere e condizionare una intera vicenda, umana e non solo politica.
E’ successo a me circa un anno e mezzo fa quando subivo l’abbraccio nefasto di certi mesterianti della politica distanti di qualsiasi ideale, di centro destra o centro sinistra, politici che ora pagano anche quel “tradimento”.
Accade probabilmente ogni giorno nelle stanze dei partiti che non sono avvezza a frequentare, ma non è accaduto lo scorso 31 ottobre, quando in Provincia abbiamo eletto uno di noi, una persona perbene, e uno che dell’idea dei caminetti di partito non sa che farsene.
Ha vinto la politica alta.
Quella degli interessi delle comunità, quella dell’etimologia del termine che ci ricorda che la politica è l’arte dell’amministrare per venire incontro a quei bisogni, e non alle nomine di parenti o amiche d’infanzia.
Vado incontro serenamente alla possibilità di scioglimento anticipato del Consiglio comunale di Taranto perché nella notte del 31 ho festeggiato come se avessi vinto io, e con me la città, la provincia che immaginavamo già con il progetto “Insieme per Taranto” capace di emanciparsi dai diktait dall’alto per autogovernarsi ed essere ciò che deciderà di essere. Pratica indigesta per chi ad esempio continuava a fare alleanze nella speranza di lasciarci sudditi per sempre, senza spendere una parola sulle politiche ambientali, sul ciclo dei rifiuti, sui trasporti extra-urbani, o sulle aree di sviluppo industriale.
Non siamo più sudditi ed è stato questo ad unirci, e se questa idea oggi vince con Gugliotti presidente, forse saremo in grado anche di andare incontro ad una nuova campagna elettorale per le amministrative del capoluogo, con la libertà di pensiero che non siamo stati in grado di avere nelle elezioni della primavera 2017.
Da donna delle istituzioni continuerò ad essere da questa parte, consapevole anche del potere taumaturgico del tempo che impartisce lezioni ma alla fine svela anche le verità più inconfessabili. Ero dell’idea che non potessero essere semplicemente i partiti a salvarci, ma che avremmo dovuto deporre noi la prima pietra del nostro riscatto. Giovanni Gugliotti è pietra di quell’architrave e sono convinta saprà tenersi lontano dagli abbracci finti che spesso ammaliano ma fanno male!
Stefania Baldassari
Taranto, 2 novembre 2018