Ieri mattina, si è tenuto un incontro organizzato dalla Confcommercio e dai Sindaci del versante orientale della provincia di Taranto, hanno partecipato gli Assessori Regionali Avv. Giovanni Giannini , l’Avv. Cosimo Borracino e l’Assessore Massimiliano Motolese, quale rappresentante del Comune di Taranto. Questi, hanno affrontato l’annoso progetto della “REGIONALE 8”. Ritengo doveroso richiamare la genesi di questo procedimento che parte dal lontano 2000 (cioè diciotto anni or sono) con la Delibera CIPE n° 155 del 20 dicembre 2000. Allora, il Nucleo di Valutazione dell’allora Ministetro dell’Economia, ravvisò l’importanza strategica dell’itinerario Taranto-Tangenziale Sud – Talsano – Avetrana ed ammette a finanziamento il primo tronco della Tangenziale Sud dal Punta Penna allo Svincolo di Talsano per (sessanta) miliardi di vecchie lire, evidenziando che l’intestazione del Progetto finanziato è così esplicitato:
Piano di valorizzazione turistica dell’area costiera orientale tarantina; proposta costruzione “ Strada litoranea interna – Regionale 8 e della connessa viabilità minore” da Talsano ad Avetrana – Primo tronco Tangenziale Sud di Taranto.
Il secondo tronco era quello definito da Talsano ad Avetrana.
La validità dell’intervento, viene confermato dai tre Presidenti delle province Brindisi, Lecce e Taranto e sottoscritte anche dall’allora Presidente della Regione Puglia, Prof. Niki Vendola in data 10 luglio 2006.
La Talsano – Avetrana forma parte integrante del Piano di Attuazione 2009-2013. L’intendo era quello (secondo il progetto originale) di avere sensi rotatori agli incroci per evitare innesti diretti sull’arteria prncipale (Talsano – Avetrana), riducendo la possibilità di incidenti stradali. Bene, questi sono stati ridotti per tutto il tragitto Talsano – Avetrana da 27 rotatorie a 9 (dicono che risparmiano 50 milioni di euro), vedremo in termini di sicurezza stradale cosa succederà??? Inoltre, questa nuova arteria (nuova tanto per dire, perché non lo è, perché si prevede l’allargamento degli attuali 6 mt. a 9,50 mt.) doveva permettere l’eliminazione del traffico sulla attuale litoranea che, grazie al Piano di Rigenerazione Territoriale già ipotizzato con l’allora Assessore Barbanente, riqualificando tutta la fascia costiera (attuale litoranea) con una pista ciclo-pedonale estesa per 43 km dalla Baia dei Pescatori a Torre Columena.
Un progetto da circa 300 milioni di euro (sovradimensionato, ritenuto dalla Regione Puglia), si è arrivati a finanziare 193 milioni (certi, oggi, confermato dallo stesso Assessore Giannini). Crediamo che alla Regione non si siano lette le carte riferite al procedimento; se nel 2009 l’allora Assessore Loizzo e l’allora Dirigente riconobbero come fondato un finanziamento di 277 (duecentosettantasette) milioni di euro dei quali solamente per lavori erano previsti 194 (centonovantaquattro) milioni di euro, con quale coraggio l’Assessore Giannini parla di progetto sovradimensionato?
E se la società in house della Regione, la ASSET, sta veramente pensando di varare il Piano Strategico per Taranto non può certo ignorare la esigenza di integrare le risorse da 193 Meuro a somme aggiuntive, magari con varie annualità, come accaduto per la Tangenziale Sud; ma parlare di progetto sbagliato o sovradimensionato ha tutta l’aria di una presa in giro assolutamente imperdonabile.
Giusto per prendere un paio di esempi in Puglia, la S.S. 16 che collega Bari – Brindisi, è stata fatta circa 25 anni fa, con doppia gareggiata e consente con le uscite verticali di andare direttamente verso mare con parcheggi nella parte entroterra, a una breve distanza dal mare. Tantochè, nella zona costiera da Torre Canne, Torre Guaceto e vicino a Brindisi, coste semi rocciose, forte ripopolazione in estate, utilizzano i parcheggi nell’entroterra e con navette di servizio, raggiungono la costa balneare. Questa progettualità, ha consentito e dato sviluppo alla costa Adriatica. Un altro esempio, viene dalla S.S. 106, realizzata nei primi anni 80, doppia gareggiata e consente le uscite verticali per zone balneari come Lido Azzurro, Chiatone, Castellaneta Marina, Riva dei Tessali, Ginosa Marina. La Regionale 8, consentirebbe un maggior sviluppo a tutta la parte orientale della provincia di Taranto, inoltre si proteggerebbero il parco delle dune e non come attualmente viene invaso dal parcheggio selvaggio da migliaia di macchine.
Dopo il quadro desolante di questa mattina, considerando che interverranno solo per allargare la strada già esistente, nessun miglioramento o serio collegamento viario con i Comuni costieri, ci rimettiamo alla valutazione politica degli Amministratori locali interessate, sulle possibili iniziative che, si spera, possono portare al miglioramento e alla definitiva realizzazione della Regionale 8. Ora ci sono 193 milioni di euro disponibili, mi auguro che almeno questi, non vengano trasferiti per altri lidi, all’infuori di situazioni catrastofistiche, che riteniamo giusto saper dare le priorità appropriate. Ci auguriamo che si trovi la giusta quadra al prossimo incontro tra la Regione Puglia, Sindaci e le Associazioni di Categoria per finalizzare finalmente ciò che da quasi 30 anni, non si è fatto. Oggi, ha voce ferma e coincisa, le Associazioni di Categoria e i Sindaci, non vogliono più vedere perdite di tempo per realizzare un progetto essenziale per la dorsale orientale jonica tarantina. Ci auguriamo che tutti facciano seriamente la loro parte, sono tutti stanchi e non hanno più tempo per ritardare ulteriormente questo processo di realizzazione della Regionale 8.
Taranto 29 ottobre 2018
Cav. Alfredo Luigi CONTI
Presidente Movimento TARANTO, DIRITTO DI VOLARE!