Più vivo l’esperienza del Patto dei Sindaci e degli amministratori e più penso che il 31 ottobre si possa festeggiare non solo un nuovo presidente, ma anche una nuova modalità di ascolto e condivisione comunitaria, formata da 29 municipalità e non da un solo uomo al comando.
Così Vito Punzi, sindaco di Montemesola, e tra i primi firmatari del patto che candida Giovanni Gugliotti a presidente per la Provincia di Taranto.
Il Patto è un progetto alla luce del sole che abbiamo voluto condividere attraverso un’idea di trasversalità che è soprattutto etica e morale – dice Punzi – perché la pari dignità dei territori, il rispetto delle comunità amministrate, il no ad ulteriori accordi sottobanco per agevolare carriere personali ai danni di una intera provincia, sono valori condivisi che non guardano alla casacca. Ed è puerile chi continua ad agitare queste argomentazioni infischiandosene degli spettri che animano la coalizione pro-Melucci, la stessa che quattro anni fa portò alla nomina di Tamburrano.
Siamo la vera discontinuità – continua il Sindaco di Montemesola – ed è stato facile per noi riconoscersi in una strada che abbiamo già imparato a condividere, quando ad esempio ponevamo un freno alle mire espansionistiche di Tamburrano all’interno del Consorzio Trasporto Pubblici (CTP). Da sindaci compatti dicemmo no a quelle nomine. No a quella politica. Ma accanto a noi non trovammo il sindaco del comune capoluogo e alla luce di quanto sta accadendo in queste ore è facile intuire perché.
Un accordo che secondo Punzi serve solo ad appiattire e rendere egemoni le posizioni in campo.
Il Contratto Istituzionale di Sviluppo continua ad essere per noi un luogo in cui porre l’attenzione necessaria ad una territorio che ha già subito tanto – afferma Punzi – e pensare che questo importante strumento possa appiattirsi sulle posizioni di Melucci, sindaco e presidente, non è solo un errore politico, ma anche un problema di rappresentatività di temi, come ad esempio l’agricoltura o il turismo, che il sindaco del capoluogo dimostra di non conoscere limitando tutta la sua campagna elettorale al modello-Taranto e al rapporto con Mittal.
Crediamo invece che la Provincia debba lavorare insieme ai Comuni e farlo anche nel tentativo di intercettare risorse che servano a sviluppare un nuovo modello di sviluppo, oltre alle necessarie risorse per avviare le bonifiche – dice Vito Punzi – e su questi principi cardine si regola il Patto dei Sindaci e degli amministratori tarantini. Un metodo che è anche stile politico.
Esiste una cultura nell’uso delle parole che dovrebbe impedire a tutti noi l’offesa come strumento di proposizione delle proprie tesi – sottolinea – rappresentanti istituzionali, politici, amministratori, dovrebbero cominciare a dare il buon esempio e non cedere alla tentazione di “sbracarsi” quando di fronte a un microfono c’è da dare dello “zaraffo” (contadino cafone – ndr) a qualcuno. Gli avversari politici vanno sempre rispettati e io sinceramente mi vergognerei anche solo di condividere lo stesso tavolo con chi la pensa diversamente, figuriamoci una cena.
Permettetemi un ultimo pensiero – afferma Punzi – rivolto in particolare ai Consiglieri comunali di Taranto che hanno, responsabilmente, preferito la chiarezza, la trasparenza, la programmazione e la condivisione, scegliendo di appoggiare la candidatura di Gugliotti.
Insieme possiamo fare grandi cose, se resta in noi sempre vivo il principio del bene comune. Un progetto – dice – ripetibile, che raccoglie intorno a una piattaforma programmatica i valori essenziali e le esigenze dei nostri territori.
Montemesola, 29 ottobre 2018