Il progetto “reMar Piccolo: natura e tradizioni per rivivere il mare” del Comune di Taranto ha ottenuto il terzo posto sui fondi del programma POR PUGLIA 2014/2020 – ASSE VI – AZIONE 6.6 – SUB-AZIONE 6.6.A – “INTERVENTI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DI AREE DI ATTRAZIONE NATURALE”. RIQUALIFICAZIONE INTEGRATA DEI PAESAGGI COSTIERI per un importo riconosciuto pari a 1.298.682,00 €.
L’area di intervento del progetto di riqualificazione è la fascia costiera del secondo seno del Mar Piccolo, compresa tra il Parco Cimino e il molo dei Battendieri, in cui ricadono sensibilità ambientali quali il SIC “Mar Piccolo”, la Riserva “Palude La Vela” e gli habitat presenti nel 65° Deposito dell’Aereonautica Militare, quest’ultimo in fase di dismissione.
Il progetto prevede numerosi interventi di recupero e valorizzazione del territorio tra cui il miglioramento dell’accessibilità e della viabilità della costa del Mar piccolo, attraverso la realizzazione di infrastrutture destinate alla mobilità lenta e sostenibile nelle aree interessate dalla presenza della ferrovia dismessa Circummarpiccolo, e la riappropriazione degli spazi presenti nel sedime del 65° Deposito per dare avvio a nuove funzioni (sport, cultura, natura) sul Mar Piccolo utilizzando le infrastrutture viarie già presenti all’interno dell’area militare ed in particolare il lungo molo dismesso, utilizzato in precedenza per l’attracco delle navi cisterne, ecc.
“Il progetto – fa sapere il sindaco Melucci –
rappresenta il primo tassello di una strategia a medio lungo termine orientata alla tutela e valorizzazione del paesaggio del mar piccolo di Taranto e che vede nella difesa e nella promozione del patrimonio culturale ed ambientale lo strumento principale per la creazione di nuove opportunità economiche e sociali legate al turismo sostenibile e alla blue economy”.
“Crediamo fermamente – interviene l’assessore all’ambiente Francesca Viggiano – nella riqualificazione e sviluppo dell’area di mar Piccolo e stiamo mettendo in atto ogni azione utile a valorizzare quell’area cittadina che costituisce un’oasi di biodiversità senza eguali. Voglio ringraziare di cuore per il grande lavoro fatto i tecnici e naturalmente il direttore della Palude La Vela, Marco Dadamo”.