E’ il congresso della CGIL di Taranto (il nono – ndr) dedicato al futuro, ai giovani, alle scelte sulla sostenibilità, quello che si è svolto ieri e oggi al Park Hotel San Michele di Martina Franca. Un futuro che è salito sul palco e ha raccontato con sguardi dal mondo la forza e la passione che ci vuole per costruire un mondo migliore e invertire il paradigma che a Taranto mette in contrapposizione ancora il lavoro e la salute, ma anche la monocoltura industriale con le aspettative di riconoscibilità espresse dal PIL che viene dal turismo, dall’agricoltura, dall’agroalimentare, dal terziario e dal mondo della cultura e della ricerca.
Gli interventi dei giovanissimi tarantini sono stati messi in primo piano, cambiando la liturgia di un Congresso che prima di iniziare ha voluto compiere l’esercizio sempre più raro dell’ascolto.
Hanno parlato da Bologna, Antonello Scapati (manager nel settore risorse umane per una importante multinazionale), dalla piazza di Alamo Square a San Francisco, Leonardo Zizzamia (web entrepreneur), e dal vivo Francesca Semeraro, campionessa di atletica leggera, Marilisa Petrelli, studentessa del Liceo “Tito Livio” di Martina Franca, e Antonio Giuliani e Yang Cao, rispettivamente presidente della Consulta Studenti dell’Istituto Paisiello e giovane studente cinese dell’accademia musicale tarantina, uno tra le centinaia di studenti che dal paese asiatico approdano nella città bimare nell’ambito del Progetto Turandot, dedicato all’alta specializzazione nel settore della musica e del bel canto.
Tutti ci hanno dato una grande lezione. Tutti hanno parlato di “passioni”, e di “tenacia” – dice Paolo Peluso, segretario generale uscente della CGIL di Taranto – e tutti hanno riproposto il tema del patto generazionale che dovremmo essere in grado di mettere in atto prima che sia troppo tardi. Prima che i giovani e i giovanissimi di questa terra decidano di abbandonarla per sempre, senza avere il tempo di costruire il lavoro del futuro.
I temi della formazione, della ricerca, della produzione culturale, diventano così un trait d’union tra le parole dei giovani intervenuti e quelle degli ospiti (tra loro anche la direttrice del Museo di Taranto, Eva degli Innocenti – l’intervento integrale sulla pagina Facebook della CGIL di Taranto – ndr). La stessa relazione del segretario Peluso, attraversa il variegato mondo delle vertenze in atto, a partire da quella dell’ILVA, passando per la scottante vicenda dei 67 operai ex Cementir in bilico, per approdare alla madre di tutte le questioni: il futuro per cui oggi si pongono le basi.
Non si costruisce nessuna alternativa, nessun lavoro di qualità, senza un adeguato investimento nel modello di sviluppo socio-economico e culturale, della nostra terra. I ragazzi ci affidano messaggi importanti che vanno dalla costruzione di community locali, fino alla valorizzazione di progetti di integrazione come modelli di arricchimento anche in ambito tecnologico – dice Peluso – per questo a loro dobbiamo guardare con attenzione per comprendere al meglio le dinamiche del lavoro che cambia.
Nel corso dei lavori del congresso si sono sostenute ancora una volta le ragioni dell’importante istituzione del Paisiello.
Lì non ci sono solo una storia e la qualità della formazione da difendere – ha detto Peluso – c’è anche una buona prassi di integrazione culturale che meritano di mirare ad un approdo certo, come quello della statizzazione, per cui continueremo ancora a lottare.
Questa voglia di futuro la condivideremo con tutta l’organizzazione – ha concluso il segretario Peluso – a cominciare dal Congresso della CGIL Puglia che si terrà a Bari i prossimi 15 e 16 novembre.
Martina Franca, 18 ottobre 2018