“A luglio del 2016 il dg dell’Asl di Taranto, Stefano Rossi, annunciò una chiusura temporanea del Pronto Soccorso e dei reparti di ostetricia, ginecologia, neonatogia e cardiologia dell’ospedale San Marco di Grottaglie, “per il piano estivo di emergenza sanitaria”. In un successivo vertice in Prefettura, assicurò che questi presidii sarebbero stati riattivati dal successivo 1° ottobre. Da quella data, invece, il San Marco venne chiuso. La chiusura definitiva del Pronto Soccorso, infatti, trasformò quello di Grottaglie, da ospedale in stabilimento a supporto del Santissima Annunziata di Taranto”.
A ricordarlo è l’on. Ludovico Vico del Pd, intervenuto con il segretario cittadino del Pd di Grottaglie, Francesco Montedoro e con il presidente del comitato in difesa del San Marco, Milena Erario, alla conferenza stampa indetta dal Pd di Grottaglie, che si è tenuta questa mattina alle porte del San Marco.
“Ora – ha detto Vico – il dg dell’Asl di Taranto non certifica i servizi e gli ambulatori che devono funzionare in aggiunta a lungodegenza e riabilitazione. Rossi sta smontando lentamente ortopedia e riduce radiologia. Ma la cosa più grave è che anche gli ambulatori stanno per essere spostati. Parlo di genetica, di urologia, delle nuove dislocazioni dell’oculistica. Al Santissima Annunziata l’ambulatorio di genetica e’ in una stanzetta, qui, invece, ci sono metri e metri a disposizione, con competenze mediche e tecniche e con un archivio degno di questo nome. E allora al San Marco di Grottaglie cosa rimane? Nel piano è scritto che sin quando non parte il San Cataldo (il nuovo ospedale di Taranto), una serie di servizi devono rimanere qui e il complesso di Grottaglie deve rispondere anche al superaffollamento che c’è a Taranto, all’ospedale Santissima Annunziata”.
“Quello che è successo – continua Vico – è da politica della prima Repubblica. Avanti ieri si comunica una chiusura (ortopedia e ambulatori vari), poi con un’altra nota si dichiara di rettificare parzialmente la precedente, ma in realtà, nei fatti, si avvia alla chiusura. Così non va bene, dottor Rossi! Così non va bene dottor Ruscitti, che ha fatto chiusure a Grottaglie e altrove solo per fare spending rewiev perché la spesa farmaceutica sfora continuamente. Si tagliano servizi ai cittadini e a chi ha bisogno di avere la sanità pubblica. Non è possibile che a Taranto i posti letto tra Santissima Annunziata, Moscati e San Marco siano 300, mentre quelli dei privati sono 600 senza pronto soccorso e a spese del pubblico”.
“Si rende necessario – ha detto il segretario Montedoro – che il sindaco di Grottaglie negozi le attività di servizio che l’ospedale San Marco deve rendere. Per tornare a parlare di sanità con la gente il Partito Democratico di Grottaglie avvierà una serie di iniziative con i sindacati, con i comitati e con la cittadinanza, invitando il primo cittadino ad un’iniziativa unitaria per la città e richiamandolo alle sue responsabilità. L’obiettivo rimane la salvaguardia dell’ospedale e la sottoscrizione di un protocollo di intesa con l’Asl. Non dobbiamo dimenticare che il San Marco non è solo l’ospedale di Grottaglie, ma anche il presidio sanitario ospedaliero per i comuni di Montemesola, Monteiasi, San Giorgio Jonico, San Marzano, Carosino, Roccaforzata, Villa Castelli (Br)”.
“Le lotte del comitato in difesa del San Marco – ha concluso il presidente Erario – non si sono fermate. Abbiamo insistito molto per la sottoscrizione del protocollo da parte del sindaco D’Alò, cosa che non ha mai voluto fare. Come non ha mai preteso che la documentazione relativa all’ospedale gli venisse recapitata direttamente. Lui apprende le notizie da facebook perché le postiamo noi del comitato. Mi rivolgo nuovamente al presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl Taranto, il sindaco di Taranto Melucci, rinnovandogli la richiesta di incontrarci per affrontare perché il San Marco di Grottaglie e le comunità che gli fanno riferimento non continuino ad essere abbandonate”.
Grottaglie, 5 ottobre 2014