Assurdo quanto drammatico l’arresto per favoreggiamento all’immigrazione clandestina del sindaco di Riace, Mimmo Lucano.
Il fondamentale principio della solidarietà viene calpestato dall’autoritarismo cresciuto con l’avvento del populismo nel nostro Paese. Condanniamo vivamente quanti – a partire da Salvini e dalla sua Lega – hanno diffuso a piene mani il concetto che immigrazione equivale a reato.
Su questa propaganda Di Maio e Salvini hanno costruito lo sfondo culturale del loro contratto di governo. I grillini, sempre più in difficoltà con il loro elettorato, hanno messo una maschera legalitaria per nascondere la vergogna della loro subalternità al razzismo e alla xenofobia della Lega.
La Bossi-Fini è ancora lì, a bloccare chiunque decida di accogliere e di salvare vite. Nessun Governo ha osato abrogarla.
Non è possibile che il problema della Calabria, terra di narcotraffico e di corruzione criminale, sia l’immigrazione. E non è accettabile che il modello di convivenza costruito a Riace da un sindaco coraggioso, apprezzato in Italia e fuori, venga criminalizzato.
Mimmo Lucano e’ stato arrestato anche per “fraudolento affidamento diretto della raccolta rifiuti”. Il crimine presunto, per cui scatta la misura cautelare, consisterebbe nelle forzature amministrative con cui si è consentito l’affidamento del servizio di igiene pubblica a cooperative in cui lavorano insieme stranieri e riacesi, cosa che invece andrebbe imitata in tante parti del nostro Paese.
Ci auguriamo che al più presto possa essere riconosciuta la piena innocenza a quest’uomo delle Istituzioni che non si è macchiato di atti illegittimi nè a scopo di lucro nè per altre finalità.
Mino Borraccino