Il Governo faccia la Valutazione Sanitaria per stabilire scientificamente la compatibilità fra la salute pubblica e la produzione di 8 milioni di tonnellate annue di acciaio che è stata definita nell’accordo.
Da domani parte l’era Mittal in Ilva e il nodo della sicurezza per la salute pubblica è ancora tutto da sciogliere. Il Governo non può continuare ad ignorare le richieste fondate che gli arrivano, oltre che da noi, da Legambiente, dai medici e ambientalisti, dall’ex Direttore dell’ARPA Puglia (Prof. Giorgio Assennato), dalla Regione Puglia, dall’Arcidiocesi di Taranto e dallo stesso mondo sindacale. Ricordiamo che la Valutazione del Danno Sanitario che è stata redatta da Arpa Puglia, indica come non sopportabile per la salute umana una produzione superiore a 6 milioni di tonnellate annue.
Solo facendo la Valutazione Sanitaria, prima di quantificare tipologia e volume della produzione si può ottenere il risultato che da anni ci si aspetta: coniugare lavoro e salute in maniera duratura, garantendo al territorio ed al Paese, una svolta nel rapporto fra produzione industriale e salvaguardia di ambiente e salute.
Fino ad oggi, il Governo che aveva dichiarato di voler cambiare le cose, non ha accolto le istanze che vengono da Taranto e, anzi, ha confermato l’immunità penale per i dirigenti della nuova proprietà indiana che non risponderanno di fronte alla Legge per quello che accadrà alla salute dei tarantini. Un esito INACCETTABILE!
Mino Borraccino