Dopo aver messo in scena una grande attività elettorale che è durata anni, basata sulla tutela della salute dei tarantini, Di Maio ha avallato l’idea di metterla in secondo piano, privilegiando la produzione così come definita da Mittal. La Valutazione del Danno Sanitario, prevista dalla Legge della Regione Puglia, viene disattesa e nonostante l’esito dell’attività ufficiale di ARPA Puglia abbia indicato come un rischio di mortalità inaccettabile quello collegato ad una produzione superiore ai 6 mln di tonnellate annue di acciaio, il Governo ha chiuso un accordo per consentire a Mittal di produrne 8 milioni di tonnellate all’anno.
Si discute in queste ore di “addendum ambientale” con il quale migliorare, da questo punto di vista, l’accordo. Su questo punto e sulla immunità penale, il Governo si gioca l’ultima fetta di credibilità:
-sulla questione ambiente-salute, deve introdurre la possibilità di rimettere in discussione l’Autorizzazione Integrata Ambientale, qualora persista l’evidenza di un Rischio epidemiologico elevato che gli Enti preposti devono verificare, come previsto dalla VDS;
-sul piano dell’immunità penale, il Governo deve sanare quello che è un pericoloso vulnus per la nostra democrazia oltre che una palese violazione dei principi costituzionali. Il Governo che si professa in favore della legalità cancelli l’immunità penale che attualmente è stata accordata in favore dei dirigenti di una multinazionale.
Dopo anni di battaglie, è pacifico che i limiti alle emissioni, indicati genericamente nelle Leggi, non sono sufficienti per tutelare effettivamente la salute pubblica. Per questo motivo sono state prodotte le norme sulla Valutazione del Danno Sanitario e le linee guida VIIAS che disciplinano la Valutazione del Rischio e dell’Impatto Sanitario. Questi due strumenti sono gli unici che, utilizzati puntualmente all’interno delle procedura Autorizzatova AIA, possono stabilire come rendere compatibili le produzioni che comportano grandi emissioni con la salute dei cittadini.
Il Governo ha scelto di non introdurre la Valutazione del Rischio e dell’Impatto Sanitario nell’AIA di Ilva, così come aveva fatto l’esecutivo precedente. Adesso vedremo se consentirà, almeno, l’applicazione della Valutazione del Danno Sanitario, consentendo, all’esito di evidenze scientifiche ed epidemiologiche, di rivedere le autorizzazioni in caso di acclarata presenza di danno sanitario.
Da circa 15 anni la Regione Puglia, grazie soprattutto all’impegno del Presidente Vendola e dell’ex Direttore Generale dell’Arpa, Prof. Giorgio Assennato, ha prodotto dati ed evidenze che oggi consentono di conoscere la situazione reale dell’ambiente e della salute nell’area tarantina.
Paradossalmente, proprio chi accusava la gestione Vendola di aver fatto poco su questo punto oggi è protagonista di un Governo che addirittura mette in secondo piano tutte le evidenze scientifiche e di danno per la salute pubblica in favore della produzione affidata ad una multinazionale indiana.
Mino Borraccino