Sulla vicenda Ilva finalmente è prevalso il buon senso, l’etica della responsabilità ha avuto la meglio sulle pulsioni demagogiche e populiste.
Ma adesso, chiuso l’accordo che sarà giustamente sottoposto al referendum dei lavoratori, si apre un’altra partita, quella decisiva.
Taranto non è solo il luogo in cui si sono manifestate le più stridenti contraddizioni sul terreno della concreta affermazione di diritti costituzionalmente incomprimibili quali sono quello al lavoro e quello della tutela della salute.
Taranto è molto altro: è cultura, è voglia di futuro, è creatività. Con il nuovo proprietario dell’Ilva di questo bisognerà parlare per non ripetere i clamorosi errori del passato. Occorre cioè instaurare corrette relazioni industriali tra città e fabbrica, ispirate al principio della responsabilità sociale dell’impresa. Come avviene in altri contesti industriali, il colosso siderurgico deve farsi carico di aiutare la crescita economica e culturale di Taranto. Il Comune, come ha già fatto sapere il sindaco Melucci, è il principale interlocutore per inaugurare questa nuova fase storica.
Si attuino perciò tutti gli interventi previsti per la bonifica e il risanamento ambientale nei tempi previsti e si dia comunicazione adeguata di ciò che si fa sfruttando al meglio le nuove tecnologie informatiche; si aiutino le società sportive, non solo del mondo calcistico, per valorizzare i settori giovanili; si finanzino percorsi di studio qualificati per rendere sempre più attrattivo il polo universitario ionico anche per studenti di altre regioni; si coinvolgano le associazioni di rappresentanza del mondo economico locale per valorizzare le imprese ioniche che vogliono misurarsi con la sfida della competitività. Si faccia diventare Taranto una città europea perché questa è la nostra vocazione.
Si faccia questo e molto altro, ma partendo dal presupposto che se si vogliono sconfiggere demagogia e populismo c’è una sola strada da percorrere: quella di fare le cose che si dicono di voler fare. Se alle dichiarazioni di intenti seguiranno i fatti allora i tarantini potranno a giusta ragione riconquistare la fiducia nelle istituzioni.
Dopo anni di sacrifici e tensioni sociali, Taranto potrà tornare a sperare in un futuro radioso.
Taranto, 7 settembre 2018 Piero Bitetti
Consigliere comunale e
provinciale