“L’Ilva non è solo lavoratori dipendenti del siderurgico, ma anche quelli delle imprese dell’indotto che, in questi mesi, sul piano retributivo hanno sofferto anche di più: stipendi non pagati o peggio perdita del posto di lavoro a causa delle aziende che hanno chiuso per commesse non pagate dall’Ilva!
Ora che il tavolo al Mise si sta chiudendo nella soddisfazione generale, non abbassiamo la guardia sugli effetti collaterali: dalla Salute e l’Ambiente sano che sono diritti che devo essere garantiti ai cittadini di Taranto con investimenti pubblici, ma soprattutto privati di chi oggi diventa il proprietario dell’azienda, Acelor Mittal. Ma, chiedo ai sindacati lo stesso impegno anche per ti lavoratori dell’indotto che non vanno abbandonati. Io assicuro fin d’ora il mio impegno come consigliere regionale, ma soprattutto come tarantino perché quella di oggi non sia l’arrivo di un percorso, ma solo una delle tappe positive registrate”.