“Come tarantino ed ex operaio Ilva non posso che essere contento che questa vicenda abbia visto la luce con un numero di occupati maggiore: l’accordo si è chiuso al 10.700, altrettante famiglie tarantine che guardano con più serenità al futuro.
Ma non basta, a Taranto non ha solo bisogno di occupazione, ma anche di salute. In questi anni come consigliere regionale, proprio perché ho vissuto l’Ilva sulla mia pelle, mi sono sempre mosso perché non si abbassasse mai la guardia non solo sulla sicurezza di chi lavora in quel Siderurgico e rischia la propria vita, ma anche perché, chi vive a ridosso (penso al quartiere Tamburi, in modo particolare) e per gli altri tarantini, possano respirare non più le polveri mortali che la fabbrica produce.
Quindi, chiuso l’accordo sull’occupazione ora mi aspetto che si vigili a maggior ragione sulle bonifiche dei parchi minerali, che si investa di più sulla salute di tutti.
Oggi qualcuno sostiene che sia un bel giorno per Taranto. Bene, io mi auguro che l’inizio di un futuro migliore”.