La traiettoria del Governo Di Maio-Salvini è rimasta fedele alla linea dettata dai Governi PD.
I lavoratori lasciati fuori da Mittal rimangono migliaia, secondo qualcuno dovremmo gioire perché da 3.500 passerebbero 3.300;
la cassa integrazione e le uscite volontarie con bonus di 100.000 euro lorde, rimangono esattamente come previsto dal Governo precedente;
il taglio dei salari e la cancellazione dei Diritti fino ad oggi maturati, per i lavoratori che passeranno alla nuova gestione, rimangono immutati;
il Piano ambientale viene mantenuto, senza introdurre la Valutazione del Rischio e dell’Impatto Sanitario nell’Autorizzazione AIA, cosa che esclude l’utilizzo di tecnologie produttive e fonti diverse dal carbone;
Di nazionalizzazione e di intervento pubblico per garantire lavoro e salute, neanche a parlarne. Sembra che l’unica cosa che non interessi al Governo del cambiamento sia cambiare le cose.
Mino Borraccino