“Come noto, con legge del dicembre 2015 la Regione Puglia ha istituito il Nucleo di vigilanza ambientale della Regione, ricollocando in esso il personale già appartenente ai copri di polizia provinciale. Tuttavia solo nel gennaio di quest’anno la Regione ha adottato il regolamento che disciplina l’organizzazione e il funzionamento della suddetta sezione e attribuisce al suo personale funzioni di polizia amministrativa, venatoria, mineraria ed ambientale.
Ebbene, ad oggi il nucleo non è in alcun modo operativo anche perché sprovvisto degli strumenti essenziali: divise, mezzi di servizio, tesserini di riconoscimento, armi e quant’altro previsto dal citato regolamento regionale.
La vicenda è gravissima, per la mortificazione che infligge al personale del corpo regionale e per il vulnus che arreca alle funzioni di tutela del territorio, dell’ambiente e delle specie attribuite al Nucleo. Si pensi, ad esempio, che a giorni (il 1 settembre) aprirà la stagione venatoria e in Puglia nessuno vigilerà sul rispetto delle regole, poste anche a salvaguardia degli stessi cacciatori.
Ma la vicenda è ancor più grave sotto un ulteriore profilo: le casse della comunità dei pugliesi da tre anni pagano le spese di mantenimento e del personale del corpo di polizia ambientale di fatto inattivo. Una capolavoro della buona amministrazione Emiliano”.