Dalla proposta di assestamento dell’amministrazione comunale si certifica che il pagamento della 1° rata dell’IMU ha prodotto un incasso di 15 milioni e mezzo di euro – a fronte di una previsione complessiva di 43 milioni – e ciò evidenzia l’errore grossolano commesso dall’amministrazione sulla previsione dell’entrate e si attesta definitivamente. Tant’è che la proposta di delibera odierna testimonia che gli equilibri di bilancio permangono iscrivendo ora in bilancio sul capitolo IMU 10 milioni di crediti vantati nei confronti di Arca Jonica che consentono solo così di lasciare immutato a 43 milioni il capitolo Imu. Quella previsione – che annunciava un aumento del gettito IMU superiore del 35% rispetto a quanto riscosso nell’anno precedente – era in modo palese irrealizzabile e già nel mese di aprile, quando la si approvava, si aveva notizia che molti degli avvisi di accertamento emessi, che la giustificavano, erano sbagliati e venivano annullati o rideterminati dall’ufficio tributi. Del resto se l’amministrazione fosse stata convinta della bontà della stima delle entrate la giunta non avrebbe approvato, nel mese di maggio scorso, una delibera con la quale si disponeva alle direzioni di bloccare il 50% delle spese non ritenute indispensabili o per le quali non vi erano già impegni di spesa assunti. Arrivando ad oggi mancando all’appello dieci milioni di euro l’amministrazione punta a recuperarli grazie a un protocollo d’intesa sottoscritto con Arca Jonica per la regolarizzazione di partite debitorie/creditorie. In merito i revisori dei conti scrivono testualmente “il collegio prende atto del protocollo d’intesa ma ritiene che non vi siano, al momento, elementi sufficienti che consentano la quantificazione e la contabilizzazione di entrate concrete ed attendibili”. E’ evidente che non vi è alcuna certezza di riscossione di tale credito nell’esercizio finanziario in corso e leggendo il protocollo d’intesa sottoscritto tra le parti è possibile togliersi ogni dubbio visto che “il credito residuo vantato dal Comune di Taranto dovrà essere corrisposto da Arca Jonica in rate annuali in funzione della capacità finanziaria della stessa”. La preoccupazione che dette somme non siano riscosse nell’esercizio finanziario è tale che contestualmente con l’assestamento approvato si impegna la giunta ad individuare un elenco di attività, interventi e servizi comunali fino, al raggiungimento della somma di 10 milioni di euro, per i quali dovrà essere bloccata l’esecuzione; specificando che tali spese potranno essere autorizzate solo dopo l’accertamento per cassa, ovvero il reale introito delle somme. In pratica, si ingessa il bilancio in corso d’opera a discapito della gestione e della programmazione e nella speranza di poter recuperare risorse durante la fase finale dell’esercizio finanziario per sbloccare la situazione e non apportare pesanti tagli al bilancio che andrebbero ad incidere negativamente sulla gestione e sulla programmazione dell’ente modificando il Documento Unico di Programmazione. Ricapitolando per quanto riguarda l’IMU gli 11 milioni in più previsti ad aprile non si realizzano e vengono sostituiti con un credito di 10 milioni la cui riscossione durante l’annualità è in tutta evidenza improbabile, altrimenti non si condizionerebbe la spesa. In merito invece alla Tari non solo permane il rilievo mosso sul bilancio di previsione ma, addirittura, un ulteriore milione e 800 mila euro viene destinato in violazione all’art. 1 comma 639 della legge 147/2013, in violazione al Testo unico sulle società partecipate legge 175/2017 e contrariamente alle indicazioni fornite dalla Sezione Regionale di Controllo. Sentiamo poi parlare di controdeduzioni al parere espresso dai revisori ma i revisori leggono il documento dell’ente solo per essere inseriti per conoscenza nell’elenco indirizzi dello stesso; a conferma del fatto che l’amministrazione non mette in atto alcuna misura conseguente da dover comunicare direttamente al collegio e tesa a rimuovere i rilievi subiti. Prendiamo atto del fatto che il sindaco nella qualità di assessore al bilancio di tali questioni se ne lava le mani non venendo in commissione a illustrare gli atti sui quali ha la responsabilità politica. Questo assestamento di bilancio che riceve il parere sfavorevole del collegio dei revisori dei conti si caratterizza anch’esso per spese certe che, invece, non possono trovare immediata esecuzione per entrate incerte.
Giampaolo Vietri – Capogruppo FI al Comune di Taranto