Come abbiamo sostenuto fin dall’inizio del percorso di messa in vendita di Ilva, le priorità per lo Stato devono essere:
-individuare e mettere in atto tutte le necessarie modifiche (anche radicali) alla tecnologia produttiva, finalizzate alla tutela della salute pubblica, da definire a valle della Valutazione del Rischio e dell’Impatto Sanitario;
-la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali esistenti.
Il Governo precedente scelse di non imporre tutto questo nella procedura con la quale ha effettuato la gara, aggiudicata agli indiani di Arcelor Mittal.
Nessuno potrebbe impedire al Governo attuale di fare un Decreto con il quale rendere obbligatoria la Valutazione Sanitaria nella Procedura Autorizzativa delle acciaierie, rovesciando il Decreto Balduzzi del 2013 che la escludeva e rimettendo, quindi, tutto in discussione. In tal modo si aprirebbe ad altri scenari, compresa la possibilità che lo Stato mantenga il controllo pubblico della Fabbrica per garantire l’occupazione e la salute pubblica.
Evidentemente il Ministro Di Maio, come avevamo anticipato, ha rivolto i quesiti all’Avvocatura dello Stato con l’obiettivo, raggiunto, bisogna dirlo, di trascinarsi fino a poche ore dai termini previsti per la fine della gestione commissariale, escludendo così qualunque manovra diversa da quelle finalizzate a cambiare le scelte del Governo precedente.
Il suo commento sul parere che gli è arrivato da parte dell’Avvocatura (“hanno compiuto il delitto perfetto”), conferma quello che avevamo già anticipato e fa capire che questo Governo sta navigando a vista su una zattera fatta di chiacchiere.
È incredibile che lo stesso Governo dichiari di voler de-secretare gli Atti sulle concessioni di Autostrade e mantiene nei cassetti il parere dell’Avvocatura sulla gara per l’Ilva! Di Maio renda immediatamente pubblico il Parere e, se il suo Governo non garantisce i livelli occupazionali e non reintroduce la Valutazione Sanitario nell’Autorizzazione ambientale per l’Ilva, si dimetta. Altrimenti il “delitto perfetto”, come egli ha definito l’acquisto di Ilva da parte degli indiani, sarà stato messo in scena da più attori, compreso lui stesso.
Mino Borraccino